Lo spyware Pegasus ha spiato giornalisti e attivisti in tutto il mondo

Wired.it ESTERI

Non è la prima volta che lo spyware Pegasus di Nso viene accusato di permettere un’ampia campagna di sorveglianza.

Sulla lista di potenziali osservati tramite spyware ci sono 180 giornalisti di media internazionali come Agence France Presse, Cnn, New York Times, Al Jazeera e molti altri.

Tra i governi sospettati di aver hackerato i telefoni di giornalisti investigativi, c’è quello ungherese di Viktor Orban (Wired.it)

Su altre testate

— Sushant Singh (@SushantSin) July 19, 2021. In India Pegaus è stato usato contro una donna che aveva accusato pubblicamente l’ex capo della corte suprema di avance sessuali Un’indagine condotta da 17 diverse testate giornalistiche ha scoperto che Pegasus è stato anche utilizzato per spiare gli smartphone di oltre 180 giornalisti. (Lega Nerd)

Ma era almeno da sei anni che le agenzie di intelligence messicane si dedicavano a spiare decine di migliaia di cittadini. Ma quando decine di giornalisti, avvocati, docenti universitari e persino parlamentari hanno scoperto che il loro cellulare era stato infettato con un software che li trasformava in potenziali bersagli, allora Pegasus è venuto allo scoperto (la Repubblica)

L’attacco attraverso Pegasus viene avviato mediante un’esca, ovvero l’intrusione, nel caso degli smartphone, tramite una videochiamata (prevalentemente su WhatsApp) in cui non serve che la vittima risponda. (Cyber Security 360)

Le infezioni del malware Pegasus di NSO costituirebbero solo una parte di una distribuzione più ampia contro i principali attori della società civile in tutto il mondo. Il tabloid inglese The Guardian sostiene che tra i governi che avrebbero utilizzato lo spyware Pegasus ci sarebbe quello dell’Ungheria, nonostante la secca smentita di Viktor Orban (Computer Magazine)

Tuttavia, Callamard sottolinea «la complessiva mancanza di regolamentazione grazie alla quale si è creato un far west di violazioni dei diritti umani contro attivisti e giornalisti. L’azienda israeliana messa sotto accusa replica duramente, affermando che la NSO Group ha “fermamente negato false accuse basate su ipotesi errate” e “teorie non avvalorate”, ribadendo che è impegnata in “una missione per salvare vite umane”. (Il Messaggero)

“Sarebbe contro qualsiasi regola. I Paesi coinvolti, cioè che impiegavano come arma di spionaggio lo spyware Pegasus, sono Ungheria, Azerbaigian, Kazakhstan, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Bahrein, India, Messico, Marocco e Ruanda. (LA NOTIZIA)