Tim-Kkr, il ruolo di Cdp nella partita della rete (e quello chiave della fibra ottica)

Corriere della Sera ECONOMIA

Per adesso si muove con grande cautela, vista la contemporanea presenza in Tim e in Open Fiber, entrambe impegnate nella costruzione della rete in fibra ottica e da lungo tempo candidate a unire le forze.

Ci sarà una parte dedicata alle telecomunicazioni, allo sviluppo di Open Fiber, ma nella sua strategia Scannapieco terrà ovviamente conto di molto altro.

Per la Cassa, quindi, sul lato di Open Fiber l’impegno è confermato e manca solo l’imprimatur del board per dare il via alla svolta

In una tale evenienza la Cdp avrebbe un ruolo centrale e Open Fiber potrebbe diventare il veicolo per mettere insieme le reti. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri giornali

L’opportunità c’è se è vero che la priorità assoluta è fare una Newco tipo Terna per avere la rete unica. C’è da giurarci, però, che Kkr farà scuola in Europa e nel mondo e, cioè, che altri Fondi seguiranno il suo esempio. (Quotidiano del Sud)

Il supercomitato di ministri ed esperti sarebbe infatti pronto a riunirsi a breve per cominciare a vedere le carte. Un ruolo fondamentale, da attribuire alla Cdp per essere certi che la fibra ottica arrivi anche a sud a prezzi competitivi. (Quotidiano del Sud)

Tuttavia, il consiglio di amministrazione deve ancora includere rappresentanti dello Stato in proporzione alla quantità di azioni di France Telecom detenute dallo Stato. Fino al 2004, però, lo Stato francese deteneva il 10% in più di Orange. (Quotidiano del Sud)

Niente scorporo e recupero del progetto TIM CASA, promettendo, in cambio, un’apertura della rete fissa anche agli altri operatori. L’idea era quella di offrire in un unico servizio (TIM CASA) rete fissa e rete mobile, associando il proprio numero di rete fissa con quello della carta SIM. (Startmag Web magazine)

L’interesse del fondo Usa Kkr, l’ostilità dell’azionista forte Vivendi, il debito societario, il ruolo del governo italiano, i ricavi di settore in crisi. (Il Sole 24 ORE)

Lo dice la sua deprimente quotazione di Borsa, lo dicono i soci di maggioranza francesi che già stavano sollecitando un cambio del management. È un gioco di equilibri sottili fra legittimi interessi nazionali e la dimensione internazionale, globale che devono avere le reti di comunicazione al giorno d’oggi (L'Eco di Bergamo)