Trovato in Norvegia il corpo di un bebè curdo annegato nella Manica Era morto nell'ottobre
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Fornito da Avvenire. E' stato ritrovato sulle coste della Norvegia il corpo di un bimbo curdo di 15 mesi affogato con i familiari nel Canale della Manica, nel tentativo di raggiungere dalla Francia la Gran Bretagna.
Ora i resti del bambino torneranno in Iran, per essere seppelliti
Il naufragio era avvenuto nell'ottobre scorso, ma il corpo è stato ritrovato il 1° gennaio e le autorità norvegesi ne danno notizia oggi, dopo l'identificazione resa possibile grazie alla comparazione del Dna. (Notizie - MSN Italia)
Ne parlano anche altri media
Artin, questo il nome del piccolo, è morto insieme a quattro familiari quando la barca su cui viaggiavano è affondata a ottobre nel Canale della Manica. I resti del bimbo verranno inviati in Iran per la sepoltura (L'Occhio)
Quindi un altro viaggio affidandosi ai passeur che portano i migranti sulle coste francesi del Nord. Il piccolo Artin, curdo-iraniano, era annegato insieme alla famiglia che il 27 ottobre 2020 stava cercando di attraversare la Manica dalla Francia verso il Regno Unito. (ilGiornale.it)
Fonte: BBC. Il corpo del piccolo era stato rinvenuto il primo gennaio, vicino a Karmoy, ma solo ora, grazie al test del Dna, è stato possibile identificare la vittima. La tragedia risale al 27 ottobre, quando la barca su cui la famiglia curdo-iraniana viaggiava per raggiungere il Regno Unito partendo dalla Francia è affondata, non lasciando scampo ai suoi passeggeri. (La Gazzetta di Mantova)
È del piccolo Artin il corpo ritrovato in Norvegia: era annegato con la famiglia nella Manica. Come tanti migranti tentavano di raggiungere il Regno Unito in barca partendo dal nord della Francia. Nel 2020 è aumentato vertiginosamente il numero di migranti che hanno tentato di attraversare in gommone la Manica - che, nel punto più stretto davanti a Dover è larga 33,8 km (Rai News)
La famiglia del piccolo Artin era partita dal Kurdistan iraniano nell’agosto 2020. Il cadavere del bimbo era stato ritrovato già a Capodanno, ma solo ora è stato possibile identificarlo tramite il Dna. (Sardegna Live)
Solo 15 persone si salvarono Ci sono voluti più di sette mesi per dare un nome all’ennesimo neonato morto mentre con i genitori cercava di attraversare il tratto di mare che lo divideva dalla speranza di una nuova vita. (Il Manifesto)