Cuba: Milano, Potere al Popolo in presidio al consolato cubano

La Sicilia ESTERI

Potere al Popolo si è mobilitata in difesa della rivoluzione socialista di Cuba e sta presidiando il consolato cubano di via Gozzi a Milano "in risposta alle provocazioni degli anticastristi".

Potere al Popolo "si trova al consolato cubano a Milano per dimostrare solidarietà attiva alla rivoluzione socialista, in questi giorni nuovamente sotto attacco con l'ennesimo tentativo di colpo di mano orchestrato dagli Stati Uniti che da decenni affamano il popolo cubano con il bloqueo, con la complicità e le provocazioni anche qui in Italia e a Milano degli anticastristi", si legge nella nota. (La Sicilia)

Ne parlano anche altre testate

A peggiorare la situazione economica di Cuba c'è l'embargo imposto da anni dagli Stati Uniti. Sono più di cinquemila le persone arrestate a Cuba durante i tre giorni di proteste contro il governo, tra cui 120 attivisti e giornalisti. (IL GIORNO)

Brutali i metodi usati dalle forze della sicurezza nei confronti dei manifestanti, come si vede anche dai filmati diffusi da Human Rights Watch. Almeno un morto, durante le proteste, secondo i media di stato. (ilgazzettino.it)

Intanto ci sono state manifestazioni di sostegno alle proteste in tutti gli Stati Uniti (in foto una ieri svoltasi in Florida). Mercoledì 14 Luglio 2021, 15:17. Un morto durante le proteste in corso in questi giorni a Cuba (ilmessaggero.it)

Si tratta anche di vedere quanta influenza hanno avuto coloro che sono legati ai gruppi anticastristi di Miami e quanto invece è espressione della protesta spontanea della gente. Tra i partecipanti molti giovani, la Chiesa cerca di mediare. (Diocesi di MIlano)

di Sara Gandolfi. Erano gli anni del »periodo especial», dopo il crollo dell’URSS e la fine dei generosi aiuti sovietici: Cuba si trovò improvvisamente alla fame. (Corriere della Sera)

Di base appunto a Camaguey, terza città del Paese, nel centro-sud dell’isola, Gomez Moreira dice di “proteste dovute soprattutto alla mancanza di cibo e medicinali” e “alle file di sei od otto ore per acquistare qualsiasi cosa” Secondo Valdés Santana, il rischio è che la crisi “porti a un fuggi fuggi generale come quello del 1994”. (La Rampa)