Sono 114 i comuni inseriti nella zona infetta da Peste Suina Africana

La Provincia di Biella INTERNO

Lo comunica la Regione Piemonte.

E’ salito complessivamente a 114 il numero dei Comuni, 78 in Piemonte e 36 in Liguria, compresi dal Ministero della Salute nella ‘zona infetta” da Peste Suina Africana, alla luce dei nuovi casi confermati – al momento sono quattro i cinghiali trovati morti per il virus – e in riferimento alle indicazioni della Commissione Europea.

Serve la collaborazione di tutti gli operatori del settore per offrire la massima protezione alla filiera produttiva del comparto suinicolo”

Questa settimana – conclude Icardi – incontreremo le Organizzazioni sindacali agricole per fare il punto sugli sviluppi della situazione sanitaria. (La Provincia di Biella)

Se ne è parlato anche su altri media

Possono essere fonte di contagio da peste suina. Che poi aggiunge: "La peste suina rappresenta un disastro per l'export di un comparto strategico come quello dei suini (Fanpage.it)

La notizia è stata confermata dalla Regione Piemonte, che già aveva preannunciato misure straordinarie per far fronte all’emergenza peste suina africana. Tra i comuni in “zona infetta” ci sono 78 paesi del Piemonte e 36 della Liguria. (inItalia)

La peste suina africana può essere veicolata anche dagli alimenti infetti e addirittura dai predatori che si cibano della carne di un animale contagiato” “Per ora rimaniamo a vedere – dice l’allevatore aviense – diciamo che quello della peste suina africana è un problema che si sapeva prima o poi sarebbe potuto arrivare, era solo questione di tempo. (il Dolomiti)

Peste suina,. i paesi coinvolti In provincia di Alessandria si allarga la "zona infetta". Anzitutto va detto che questo nuovo virus non ha alcun effetto sugli uomini; certo è che, se si diffondesse negli allevamenti (e nell'Alessandrino sono piuttosto numerosi), avrebbe un impatto devastante sull'economia. (Il Piccolo)

In Piemonte e in Liguria sono stati scoperti i primi focolai di peste suina ed ad essere più in allerta sono i territori in cui sono più presenti animali selvatici come i cinghiali. Coldiretti ravvisa inoltre la necessità di avviare iniziative comuni a livello europeo perché è dalla fragilità dei confini naturali del nostro Paese che dipende l’elevato rischio di un afflusso non controllato di esemplari portatori di peste (VeronaSera)

Limitazioni alla caccia anche nelle provincie limitrofe. Il Ministero della Salute ha dato disposizione anche alle regioni limitrofe alla zona infetta di mettere in atto una serie di misure per evitare il diffondersi della PSA, tra cui ci sono anche delle limitazioni all’attività venatoria. (IoCaccio.it)