Diaspora M5S, il senatore Di Marzio passa al Misto. Altri tre trattano con la Lega

Il Sole 24 ORE INTERNO

E giovedì 16 gennaio il senatore Luigi Di Marzio ha detto addio al M5S per passare al gruppo Misto.

Altri tre senatori, come confermano fonti leghiste, sono in trattativa con il Carroccio.

Diaspora M5S, il senatore Di Marzio passa al Misto.

Altri tre trattano con la Lega Fari accesi su Palazzo Madama, dove ulteriori salti al Carroccio assottiglierebbero pericolosamente i margini della maggioranza di Manuela Perrone. (Il Sole 24 ORE)

La notizia riportata su altre testate

L’accusa: “Sono stato tacciato di essere eretico e traditore”. Il senatore ha denunciato di essere stato tacciato di “eretico ovvero, meno eufemisticamente, traditore“, per aver firmato la richiesta di referendum sul taglio dei parlamentari. (Il Primato Nazionale)

La scelta dell’esponente di Palazzo Madama è stata fortemente criticata dai suoi ex colleghi. A intervenire nel dibattito provocato dalla scelta del ‘grillino pentito’ anche il sindaco di Vinchiaturo, Luigi Valente, che invece delle dimissioni propone a Di Marzio di devolvere ciò che avrebbe dovuto versare mensilmente nelle casse del Movimento, alla Caritas diocesana di Campobasso. (CBLive)

Ma la sua decisione, commenta il senatore, si è "trasformata in motivo di stigma", per cui Di Marzio è stato "additato quale eretico, ovvero, meno eufemisticamente, traditore". Un altro abbandono per il Movimento Cinque Stelle. (Fanpage.it)

Il senatore Luigi Di Marzio ha annunciato a Palazzo Madama la sua decisione di abbandonare il Movimento 5 Stelle per passare al gruppo misto. Sorprendentemente questo gesto, improntato al rigoroso rispetto ella democrazia sostanziale, si è invece trasformato in motivo di stigma e non soltanto sui social network. (Silenzi e Falsità)

Precedentemente erano stati espulsi Gregorio De Falco e Saverio De Bonis per "reiterate violazioni dello statuto", ed a giugno a passare al gruppo misto era stata la senatrice Paola Nugnes. Pochi mesi prima, a settembre la senatrice Gelsomina Vono aveva aderito al gruppo di Italia Viva, mentre a novembre Elena Fattori era passata con il gruppo misto. (Sputnik Italia)

LA POLEMICA SUL REFERENDUM – Di Marzio era stato pesantemente attaccato anche per la decisione di sottoscrivere la richiesta di referendum confermativo della legge costituzionale sulla riduzione del numero parlamentari, uno dei capisaldi del programma politico dei 5 Stelle. (Il Riformista)