Didattica a distanza, le Regioni chiedono più poteri al governo: pronto un documento per “rivedere…

Il Fatto Quotidiano INTERNO

“Con queste condizioni non siamo in grado di reggere”, aveva detto il presidente del Veneto Luca Zaia.

Le Regioni vogliono maggiori poteri per spedire in didattica a distanza gli studenti, superando le attuali regole che permettono alle amministrazioni regionali di disporre la chiusura delle scuole solo in zona rossa.

Invece così, lo sa a metà mattinata se c’è un positivo e poi cosa fa li manda a casa a metà mattinata?

In sostanza, verrà chiesto al governo di non limitare esclusivamente alle zone rosse la possibilità di emanare ordinanze regionali sulla sospensione delle lezioni in presenza. (Il Fatto Quotidiano)

Su altre fonti

L’ordinanza poi è stata cancellata dal Tar che ha disposto la riapertura immediata delle scuole Didattica a distanza non solo in zona rossa, i Presidenti delle Regioni chiederanno al Governo di rivedere i criteri e le competenze sulla sospensione delle attività didattiche in presenza nelle scuole. (ondanews)

Prima della conversione in legge del decreto, tale deroga era stata prevista anche per le Regioni situate in zona arancione ma tale disposizione, poi, è ‘scomparsa’. (Scuolainforma)

Situazione simile in Toscana dove la maggiore mancanza riguarda il personale del ciclo primario, in particolare maestre. In Abruzzo, una scuola di Castiglione Messer Marino ha invece cominciato il 12 dicembre (Il Sole 24 ORE)

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“Riteniamo inaccettabile che i costi delle mascherine Ffp2 ricadano sulle famiglie Per le Regioni occorre rivedere i criteri sulla sospensione delle attività didattiche in presenza nelle scuole. (L'HuffPost)

Una decisione aspramente criticata dai sindacati, con la Cisl Scuola che chiede anche di rivedere il protocollo sicurezza alla luce dei dati della nuova ondata pandemica La proposta del ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, convince le Regioni che però rilanciano chiedendo di rivedere i criteri e le competenze sulle ordinanze che dispongono la sospensione delle lezioni in presenza nelle scuole. (Il Messaggero)