Omicidio Mollicone, colpo di scena in aula: testimone prova a dare alibi a Marco Mottola, ora rischia la 'falsa testimonianza'

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Non è stato creduto grazie anche a delle intercettazioni telefoniche che confermerebbero il contrario. Ha provato a dare un alibi al suo amico fraterno, Marco Mottola ma ora rischia di finire sotto processo per falsa testimonianza.

Il fraello Vittorio, amico di Marco Mottola, faceva uso di droga con gli amici, anche a casa del maresciallo quando i genitori non c'erano

L'udienza in Corte d'Assise, che è ripresa dopo la pausa estiva, ha visto sedute sul banco degli imputati, sei persone: tutti amici di Serena Mollicone e Marco Mottola all'epoca dell'omicidio. (FrosinoneToday)

Su altre fonti

A riferire tutto questo sei testimoni, diciottenni o ventenni quando Serena era ancora in vita. Il dottor Capurso chiede di trasferire gli atti in procura per valutare se possa sussistere o meno il reato di falsa testimonianza (ciociariaoggi.it)

A questo punto il presidente della Corte d’Assise ha trasmesso gli atti inerenti la deposizione del teste in Procura con l’accusa di ‘falsa testimonianza’ Un alibi falso per Marco Mottola, uno dei principali indiziati per l’omicidio di Serena Mollicone, rischia di far finire sotto processo per falsa testimonianza, un testimone che ha deposito ieri in Corte d’Assise. (TG24.info)

A smentire la sua dichiarazione le intercettazioni telefoniche che dimostrano che Davide Bove e Marco Mottola si sono sentiti telefonicamente dopo l'orario in cui Serena è stata aggredita. (ilmattino.it)

Adesso gli atti verranno trasferiti alla Procura che valuterà la sussistenza del reato per falsa testimonianza. "Eravamo sull'autobus per andare a scuola - ha riferito la teste - ma lei era scesa prima ad Isola Liri perché doveva andare dal dentista, quella è stata l'ultima volta in cui la vidi viva. (Frosinone Web)

Processo Mollicone, circolava droga nella caserma dove fu uccisa Serena. Ma l'allora comandante non solo evitò di fare controlli ma non mise mai a verbale le testimonianze degli amici della vittima (Repubblica Roma)

Davide Bove ha improvvisamente ricordato che la mattina in cui Serena venne aggredita, proprio nei momento in cui molto probabilmente veniva colpita alla testa, Marco Mottola era con lui, in piazza. Fino a quel momento il processo aveva fatto emergere un'adolescenza di paese, tra canne fumate su una panchina e qualche sniffata di cocaina in casa di Marco Mottola quando i genitori erano assenti. (CasertaNews)