Aya, nata sotto le macerie del terremoto in Siria

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È nata sotto le macerie, mentre la mamma moriva nel darla alla luce, come il papà e i quattro fratellini, tutti vittime del devastante terremoto che ha ucciso 40mila persone in Turchia e Siria. La piccola Aya, un nome che in arabo significa miracolo, trovata viva tra le macerie a Jindayris, nel nordovest della Siria, era ancora attaccata al cordone ombelicale quando i soccorritori l’hanno salvata, ma la sua drammatica e straordinaria storia ha avuto un altro risvolto stupefacente: secondo la Bbc, sarebbe scampata a un tentativo di rapimento. (ilmattino.it)

Su altri giornali

Una madre e i suoi due bambini sono stati estratti vivi dopo essere rimasti sepolti per 228 ore sotto le macerie di uno degli edifici che e' crollato a causa del terremoto ad Antiochia, una delle citta' del sud est della Turchia piu' colpite dal sisma. (Tiscali Notizie)

Sono molte le squadre di soccorso partite Scene terribili, difficili pure da immaginare. (Secolo d'Italia)

Sei vigili del fuoco spagnoli hanno descritto una situazione di totale devastazione nella città di Adiyaman, in Turchia, dove interi palazzi sarebbero stati abbattuti con le persone ancora al'interno. (Fanpage.it)

Ci sarebbe stato un tentativo di rapimento per Aya, la neonata sfuggita alla devastazione del terremoto in Turchia e Siria. Aya in arabo significa "miracolo": la neonata era stata infatti trovata viva sotto le macerie nel nordovest della Siria ancora attaccata al cordone ombelicale. (Today.it)

Mehmet Ali Sakiroglu, uno dei due uomini tratti in salvo aveva portato il figlio in ospedale il giorno prima del terremoto, riferisce Anadolu. Due uomini di 26 e 34 anni sono stati estratti vivi dopo 261 ore sotto le macerie di un ospedale privato nella città turca di Hatay. (La Sicilia)

Una madre e i suoi due bambini sono stati estratti vivi oggi dopo essere rimasti sepolti per 228 ore sotto le macerie di uno degli edifici che è crollato a causa del terremoto ad Antiochia, una delle città del sud est della Turchia più colpite dal sisma. (Gazzetta del Sud)