Ripley, la recensione della serie tratta da Il talento di Mr Ripley con Andrew Scott

Tom è il protagonista di Ripley, la nuova serie originale Netflix, nuovo riadattamento del romanzo di Patricia Highsmith Il talento di Mr. Ripley, lo stesso che ispiro l’omonimo film di Anthony Minghella con Matt Damon, Gwyneth Paltrow e Jude Law e Delitto in pieno sole di René Clément con Alain Delon. Tom Ripley è un truffatore che vive a New York, si guadagna da vivere chiedendo alle persone crediti che non gli spettano, falsifica documenti e conduce un’esistenza banale e priva di senso. (Vanity Fair Italia)

Ne parlano anche altri media

Ripley è sbarcato recentemente su Netflix. Interamente in bianco e nero, il thriller ha già riscontrato numerosi aprezzamenti da parte della critica. (CiakClub)

Atrani e la Costiera Amalfitana nell’ultimo capolavoro Ripley. Su Netflix i primi episodi che raccontano la vita del truffatore in Italia. L’uomo si ritrova in un mondo di ricchezza e privilegi dopo aver accettato un incarico speciale in Italia. (Positanonews)

Di Stefano Di Maria Tempo fa un collega mi ha chiesto quando avrei finalmente dato un 4, se non un 5, a una serie. Già, sono una rarità questi punteggi quando la media viaggia sul 3. Ebbene, il momento di assegnare un bel 5 è finalmente arrivato: RIPLEY, versione seriale del film Il talento di Mister Ripley, lo merita in pieno. (Il Notiziario)

Ripley: recensione della nuova serie con Andrew Scott

Ripley è una delle pellicole che ha portato maggiore popolarità nel grande pubblico a attori all’epoca emergenti come l’affascinante Jude Law e un brillante Matt Damon, già noto per il suo Good Will Hunting. (Cinefilos.it)

In quel felice appellativo, Ripley, echeggiano il gioco e il rischio, e risuona già l’ambiguità di un personaggio destinato a essere tra i più riusciti della letteratura thriller. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

ATTENZIONE: CI SONO ALCUNI SPOILER IMPORTANTI (ANCHE SE NON IL FINALE) Sono tanti anni che scrivo su Serial Minds e ancora più anni, praticamente tutta la vita, che guardo serie tv, eppure c’è un meccanismo psicologico e spettatoriale che ancora mi stupisce, quanto accade nel contesto giusto. (Serialminds.com)