Ambasciatore ucciso in Congo: "La passione di Luca è nata all’oratorio"

Il Giorno ESTERI

L’ultimo incontro quando era tornato a Limbiate qualche mese fa

Luca Attanasio aveva frequentato le scuole dell’obbligo a Limbiate e il Majorana a Desio ed era stato molto attivo all’oratorio San Giorgio in centro.

Sono stato da lui in Congo dopo la sua nomina ad ambasciatore e mi aveva accompagnato a conoscere i missionari che operano laggiù.

Lo aveva celebrato don Angelo Gornati, allora parroco di Limbiate, che aveva visto crescere Luca e crescere in lui quella grande voglia di donarsi al prossimo. (Il Giorno)

Se ne è parlato anche su altri media

Un animo da missionario: «Lottava per i bimbi soldato». Congo, morto Luca Attanasio. In viaggio. Nonostante l'atmosfera esplosiva, ieri padre Agostinis si stava preparando a partire per Goma: «Non abbiamo paura. (Il Messaggero)

L’ambasciatore e sua moglie, lo scorso mese di ottobre, avevano ritirato il Premio Internazionale Nassiriya per la Pace a Licusati. Lunedi sera a Licusati sarà celebrata una messa in memoria dell’ambasciatore italiano in Congo, Luca Attanasio, morto tragicamente questa mattina a seguito di un attentato. (Giornale del Cilento)

Lo dichiara al telefono della redazione di “Popoli e Missione”, da Beni, padre Gaspare Trasparano, missionario comboniano. È anche vero che ogni giorno avvengono fatti tragici e massacri nel Nord Kivu”. (Toscanaoggi.it)

In Congo – dove risiedono all’incirca mille italiani attualmente residenti – Attanasio stava portando avanti anche diversi progetti umanitari. Luca Aattanasio, 43 anni, sposato e con tre figlie piccole, nato a Saronno (Varese) il 23 maggio 1977 e cresciuto a Limbiate, è l’ambasciatore italiano ucciso oggi in Congo assieme ad un carabiniere nel corso di un attacco, è uno degli ambasciatori più giovani del nostro Paese. (Casteddu Online)

Una missione di vita. Era per tutti Luca, il giovane italiano che giocava a calcio con gli altri dipendenti e che preferiva spostarsi in bici. (Gazzetta del Sud)

Si era costruito la casa qui, accanto a quella dei genitori, per viverci insieme alla sua fidanzata. Lo racconta all’Adnkronos Angelo, zio di Vittorio Iacovacci, il carabiniere ucciso in un attentato in Congo nel tentativo di proteggere l’ambasciatore italiano. (Adnkronos)