Peste suina, cresce la zona infetta in Italia: 114 comuni interessati tra Piemonte e Liguria

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La zona potenzialmente a rischio dunque si è andata allargando dopo i casi confermati, quattro i cinghiali già trovati morti a causa del virus, con il Ministero che ha agito facendo riferimento alle indicazioni fornite, a tal riguardo, dalla Commissione Europea.

L’elenco dei 78 comuni in provincia di Alessandria interessati. Di seguito tutti i comuni interessati

Serve la collaborazione di tutti gli operatori del settore per offrire la massima protezione alla filiera produttiva del comparto suinicolo”. (NewNotizie)

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Che poi aggiunge: "La peste suina rappresenta un disastro per l'export di un comparto strategico come quello dei suini Così Regione Lombardia ha attivato una Unità di crisi che si è riunita con la presenza dell'assessore all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi di Regione Lombardia, Fabio Rolfi. (Fanpage.it)

La notizia è stata confermata dalla Regione Piemonte, che già aveva preannunciato misure straordinarie per far fronte all’emergenza peste suina africana. Cos’è la peste suina africana e quali rischi ci sono. (inItalia)

Limitazioni alla caccia anche nelle provincie limitrofe. Il Ministero della Salute ha dato disposizione anche alle regioni limitrofe alla zona infetta di mettere in atto una serie di misure per evitare il diffondersi della PSA, tra cui ci sono anche delle limitazioni all’attività venatoria. (IoCaccio.it)

Fermare la caccia è anche un modo per ridurre i movimenti degli animali selvatici Anzitutto va detto che questo nuovo virus non ha alcun effetto sugli uomini; certo è che, se si diffondesse negli allevamenti (e nell'Alessandrino sono piuttosto numerosi), avrebbe un impatto devastante sull'economia. (Il Piccolo)

In Piemonte e in Liguria sono stati scoperti i primi focolai di peste suina ed ad essere più in allerta sono i territori in cui sono più presenti animali selvatici come i cinghiali. Coldiretti ravvisa inoltre la necessità di avviare iniziative comuni a livello europeo perché è dalla fragilità dei confini naturali del nostro Paese che dipende l’elevato rischio di un afflusso non controllato di esemplari portatori di peste (VeronaSera)

Lo comunica la Regione Piemonte. Questa settimana – conclude Icardi – incontreremo le Organizzazioni sindacali agricole per fare il punto sugli sviluppi della situazione sanitaria. (La Provincia di Biella)