Apple porta la sicurezza di iPhone sui nuovi Mac grazie al processore M1

A partire dalla crittografia dei messaggi, introdotta nel 2010 in iMessage, per proseguire coi sensori biometrici del TouchID e il FaceUnlock, anche l’utente meno consapevole si trova sempre più a proteggere i suoi dati.

E la cosa più interessante è che questi sistema implementati, proteggono in backgroud anche l’utente più inesperto

Conosciamo bene l’attenzione che Apple da sempre mette nella sicurezza dei suoi dispositivi. (SmartWorld)

Su altri giornali

Con la rimozione del certificato sviluppatore Apple impedisce l’ulteriore proliferazione di Silver Sparrow Apple interviene rapidamente per bloccare Silver Sparrow, il malware che colpisce indistintamente sia Mac Intel che quelli con processore Apple M1. (macitynet.it)

Cosa sappiamo finora del malware Silver Sparrow. Il nuovo malware Silver Sparrow è la conferma che il sistema operativo macOS di Apple è sempre più preso di mira da campagne malevoli basate su malware, ransomware e adware. (Cyber Security 360)

Si stima che il malware Silver Sparrow avrebbe infettato circa 30.000 Mac in tutto il mondo, ma secondo altri esperti di sicurezza Mac il numero reale è senza dubbio molto più grande. Questa versione di Silver Sparrow crea i seguenti file:. (macitynet.it)

Da quanto si legge nei commenti di chi evidenzia questo problema, l’inconveniente sembra verificarsi in particolar modo collegando i Mac mini a monitor con connettore HDMI. A riferirlo è il sito Macrumors spiegando di avere avuto modo di vedere la nota inviata ai centri di assistenza. (macitynet.it)

Chiamato Silver Sparrow dai ricercatori, il nuovo malware colpisce i Mac M1 così come anche quelli di passata generazione, può eseguire comandi e operazioni attraverso le api di macOs Installer rendendosi piuttosto ben nascosto. (wired.it)

Per chi volesse controllare se il proprio Mac sia “portatore sano” dell’enigmatico virus, Red Canary ha stilato una serie di istruzioni per effettuare le verifiche sulla propria macchina I ricercatori di Malwarebytes e Red Canary l’hanno già individuato dentro circa 30mila Mac, i computer di Apple senza distinzione fra laptop e fissi. (La Repubblica)