Falcone e Borsellino, la “Repubblica della memoria” trent’anni dopo

La Repubblica INTERNO

Una riflessione pubblica, a più voci, sulle stragi del 1992, il loro lascito, i silenzi che le hanno accompagnate, le verità da scoprire.

Oggi pomeriggio al Foro Italico Repubblica ricorderà così le vittime degli attentati di Capaci e via D'Amelio, protagoniste anche dello speciale di 24 pagine in edicola domani.

Alla "Repubblica della memoria" - questo il nome dell'evento organizzato in collaborazione con la Fondazione Falcone - saranno presenti anche il direttore Maurizio Molinari, il vicedirettore Carlo Bonini, l'inviata Conchita Sannino e Lirio Abbate, direttore de l'Espresso

(La Repubblica)

Ne parlano anche altri media

Solo una marginale minoranza degli italiani (8%) ritiene che sulle stragi di Capaci e via D'Amelio sia stata fatta piena giustizia. L'indagine pone in luce due aspetti fondamentali che possono sintetizzare il pensiero dell'opinione pubblica italiana sulla vicenda della strage e sul fenomeno mafioso più in generale. (Corriere del Mezzogiorno)

– foto Italpress –. (ITALPRESS) (ITALPRESS) – “Si è parlato moltissimo di ciò che ha fatto Falcone e della strage di Capaci ma di quello che c’è in mezzo, che secondo me è decisivo, no. (Italpress)

Ma se l’esercizio della memoria si accompagna a una rivisitazione seria del contesto storico e a un’analisi giornalistica che può mettere dei focus nuovi sulla figura di Falcone senza paraventi ideologici, allora si fa un doppio lavoro utile Eppure trent’anni anche con Falcone, con la sua eredità morale, intellettuale, giuridica. (La Provincia di Cremona e Crema)

Nel corso dei primi anni del ‘900 in Italia lo si suonava praticamente solo in Sicilia e in pochi sapevano cosa fosse. (Sardegna Reporter)

Questa mattina, a OancheNo, parleremo con Maria Falcone dei rischi che una parte del Terzo Settore corre. Tante realtà del Terzo Settore sono cresciute grazie a questi veri e propri atti legali d’amore (IL GIORNO)

Senza quel sorriso disarmante, porta d’ingresso, dice chi l’ha conosciuto bene, di quell’ironia così sorprendente in chi aveva, per estrema consapevolezza, un rapporto diciamo costante con la morte. Eppure trent’anni anche con Falcone, con la sua eredità morale, intellettuale, giuridica. (Italpress)