GEORGIA-RUSSIA Tbilisi, scandali e divisioni nella Chiesa e fra i partiti

AsiaNews ESTERI

Accuse scandalose di un vescovo contro il patriarca, considerato troppo filo-russo e “una marionetta” di Kirill, il patriarca ortodosso di Mosca.

Solo scandali, scandali e tentativi di destabilizzare il Paese”.

Gli scandali e le polemiche mettono in discussione la strettissima connessione tra la Chiesa ortodossa e la politica statale in Georgia che dura da almeno 25 anni.

di Vladimir Rozanskij. Una commissione del parlamento verificherà l’esistenza di un complotto politico contro il patriarca Ilia II. (AsiaNews)

Su altre testate

Nel giugno scorso in risposta a proteste di piazza il leader di Sogno georgiano Bidzina Ivanishvili aveva promesso la transizione ad un sistema pienamente proporzionale senza poi rispettare quanto dichiarato. (Osservatorio Balcani e Caucaso)

La polizia georgiana ha sgomberato i manifestanti che avevano bloccato il palazzo del Parlamento a Tbilisi, liberando l’edificio dai picchetti. Lo riporta Interfax. (Corriere del Ticino)

La riforma elettorale era stata una delle poche concessioni dopo le proteste dello scorso 20 giugno, in occasione del forum dell'Assemblea interparlamentare sull'ortodossia, organizzazione che unisce i paesi accomunati dalla confessione cristiana ortodossa. (Euronews Italiano)

Il ministero degli Interni ha avvertito i manifestanti di sbloccare gli ingressi entro 30 minuti. Il leader del partito di opposizione Nuova Georgia, Giorgi Vashadze, ha detto che la protesta andrà avanti fino alle dimissioni. (La Nuova Sardegna)

L’alternativa per il Sogno georgiano, almeno per il momento, sembra essere quella di fare un passo indietro e riformare il sistema elettorale in vista del 2020. Con i manifestanti che picchettano gli ingressi del parlamento per bloccarne le attività, un compromesso sembra l’unica via percorribile. (East Journal)

Con i manifestanti che picchettano gli ingressi del parlamento per bloccarne le attività, un compromesso sembra l’unica via percorribile. L’alternativa per il Sogno georgiano, almeno per il momento, sembra essere quella di fare un passo indietro e riformare il sistema elettorale in vista del 2020. (Il Valore Italiano)