Borne salva, Macron respira. Ma la Francia è in fiamme

ilGiornale.it ESTERI

«Questa riforma è essenziale per il nostro Paese». Tenendo duro, trincerato dietro la «necessità» di tenere i conti in ordine, il governo di Elisabeth Borne si salva per soli 9 voti; tanto è mancato ieri alle opposizioni parlamentari francesi per raggiungere la maggioranza assoluta (287 deputati) e far saltare l'esecutivo, e con esso la contestata riforma delle pensioni. La premier sembra avere comunque i giorni contati. (ilGiornale.it)

La notizia riportata su altri giornali

Quasi 1.500 manifestanti hanno marciato anche a Rennes, come riferisce Ouest France spiegando che nella località sono stati appiccati alcuni incendi. (Adnkronos)

Sono circa 200 gli arresti a Parigi, secondo fonti di polizia della capitale francese. A Parigi ma anche a Lione, Marsiglia, Strasburgo, Rennes, Nantes o Bordeaux, nella serata di lunedì centinaia di manifestanti si sono radunati per le strade, dando vita a violenti scontri con la polizia. (Tiscali Notizie)

Gli analisti parlano di un Paese spaccato mentre le violente contestazioni proseguono e attraversano la capitale Parigi ma anche altre città come Digione, Strasburgo e Lione. Con nove voti è stato approvato il contestato disegno di legge sulla riforma delle pensioni proposto dal presidente Emmanuel Macron, ma la Francia non si piega. (Vatican News - Italiano)

Il presidente francese, Emmanuel Macron, si rivolgerà domani ai francesi rispondendo in diretta tv alle domande dei giornalisti di TF1 e France 2, alle 13, in seguito all'adozione da parte del parlamento della sua contestatissima riforma delle pensioni. (Tiscali Notizie)

Continuano le proteste in Francia contro la riforma delle pensioni: i manifestanti si riuniscono a Parigi per protestare contro l'adozione definitiva della riforma delle pensioni. (Tiscali Notizie)

Una mozione "transpartitica" presentata dal deputato del piccolo gruppo centrista di indipendenti Liot, Charles de Courson, che ha consentito la convergenza di forze opposte come la France Insoumise, i socialisti, gli ecologisti, ma anche il Rassemblement National di Marine Le Pen e un gruppo (19) di deputati della formazione gollista dei Républicains. (L'HuffPost)