Mea culpa (tardivo) di Djokovic. Può costargli carcere e carriera

QUOTIDIANO NAZIONALE ESTERI

Sullo sfondo, il rischio del carcere e un colpo di mannaia alla carriera.

E cioè che se ne sia andato in giro nel suo Paese nonostante fosse risultato positivo al Covid.

E cioè che se ne sia andato in giro nel suo Paese nonostante fosse risultato positivo al Covid

di Paolo Franci Laggiù, a fondo campo di una vicenda sempre più intricata, Nole Djokovic si difende strenuamente.

(QUOTIDIANO NAZIONALE)

La notizia riportata su altri media

Il primo ministro australiano Scott Morrison ha dichiarato che il governo non ha ancora deciso se annullare il permesso di ingresso del tennista serbo. La precedente dichiarazione del ministro dell’Immigrazione Alex Hawke secondo cui sta valutando se annullare il visto «non è cambiata», ha detto Morrison. (Il Sole 24 ORE)

“La notizia che Novak Djokovic non ha detto a uno dei nostri membri – e al resto del team de L’Équipe quel giorno – che era risultato positivo al Covid-19 è estremamente preoccupante. (LiveTennis.it)

Parla Adriano Panatta. L’ex tennista italiano ha dichiarato: “È tutto molto confuso. Non penso mai alla malafede di qualcuno finché non viene provata, bisogna capire se la documentazione di Djokovic è valida. (Tennis World Italia)

L'evento è stato ritardato senza spiegazioni per più di un'ora e alla fine il 34enne 20 volte vincitore di trofei dello Slam è stato sorteggiato al primo turno con il connazionale Miomir Kecmanovic. (Sputnik Italia)

Si complica la situazione di Novak Djokovic, impegnato in Australia in una battaglia legale per rimanere a Melbourne, nonostante non sia vaccinato, e giocare gli Australian Open che partono lunedì. (La Stampa)

La rivelazione è stata riportata in anteprima da The Sunday Morning Herald e The Age. Il no al vaccino potrebbe costare molto caro a Novak Djokovic, che secondo i media locali rischia fino a cinque anni di carcere. (Il Giornale d'Italia)