Suicidio assistito: l'arte di morire e quella di vivere

La Stampa INTERNO

Non si capisce perché questioni etiche così delicate e profonde debbano essere ridotte allo scontro tra fronti avversi o consegnate a una scelta politico-pragmatica

Nelle parole di chi plaude alla prima volta in cui il suicidio assistito viene ammesso in Italia si avverte qualcosa di lugubre e stonato, incompatibile con il tema trattato: la morte di una persona, di un essere umano, di “Mario”.

(La Stampa)

Su altri giornali

Vediamo dunque quando è possibile, per il paziente, accedere al suicidio assistito. La vicenda ha visto un paziente tetraplegico di 43 anni, da tempo immobilizzato a letto in condizioni di salute irreversibili, richiedere ai sanitari l’accesso al suicidio assistito in conformità alla sentenza della Corte Costituzionale n. (Money.it)

Mario aveva ottenuto parere favorevole dal Comitato Etico Regione Marche (Cerm), che però aveva espresso perplessità sul punto del farmaco. (La Stampa)

Il Comitato etico che si è occupato di lui ha deciso — è la prima volta in Italia — che ha i requisiti per accedere al suicidio assistito stabiliti dalla Corte Costituzionale nel 2019. L’Associazione Coscioni, che segue il suo caso, aveva indicato al Comitato etico sia le modalità sia il farmaco. (Corriere della Sera)

Se stare con Mario significa risolvere il suo problema, allora l’unica soluzione è fare come dicono i radicali, accompagnarlo all’uscita. E con Mario morirà tutta la retorica su eutanasia o suicidio assistito, dolce morte come panacea all’agonia di una vita agli sgoccioli. (Tempi.it)

Una vittoria per Mario che da anni lotta per porre fine alle sue sofferenze. La vita è svegliarsi la mattina e andare a lavoro, la vita è libertà di scegliere ogni giorno cosa fare, chi vedere. (Leggo.it)

Con una nota dello scorso 23 novembre, la Regione Marche dichiarava che 'sarà il Tribunale di Ancona a decidere se il paziente tetraplegico di 43 anni potrà avere diritto al suicidio medicalmente assistito'. (Il Resto del Carlino)