Stati Uniti: scorte di petrolio salgono meno del previsto

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Lo ha annunciato l’EIA (Energy Information Administration), la divisione statistica del Dipartimento dell’Energia statunitense.

Il dato precedente aveva fatto segnare un rialzo di 415 mila barili e gli analisti avevano stimato +2,6 milioni di barili.

Al 21 febbraio, gli stock di greggio statunitensi sono aumentati di 500 mila barili.

Poco dopo la diffusione dei dati, per acquistare un barile di WTI servono 50,05 dollari, +0,3% rispetto al dato precedente. (Money.it)

La notizia riportata su altri media

Per contro, il prezzo del petrolio è crollato nelle contrattazioni internazionali, con il Brent a perdere oltre il 4%, scendendo sotto i 56 dollari al barile, -15% da inizio anno. Le quotazioni del petrolio sono schizzate ieri ai massimi dalla fine del 2012, cioè da oltre 7 anni. (InvestireOggi.it)

Nella seduta di ieri, le quotazioni del petrolio WTI hanno subito un netto deprezzamento, riportandosi a ridosso del supporto a 50,64 dollari al barile, ereditato dai lows del 15 gennaio 2019, dove è iniziata una lieve ripresa. (Money.it)

Il consensus prevedeva un aumento più robusto, ovvero di 2 milioni di barili. (Teleborsa) - Aumentano meno del previsto le scorte settimanali di greggio in USA. (Il Messaggero)

La Libia, lacerata dalla guerra civile, è da anni esonerata dal partecipare ai tagli dell’Opec Plus. È comunque probabile che i consumi energetici della Cina, benché crollati a causa del virus, si riprenderanno in fretta una volta passata l’emergenza. (Il Sole 24 ORE)

Poi è toccato anche agli Stati Uniti, che hanno iniziato a temere la diffusione dell’epidemia nonostante i casi accertati siano risultati poco più di 50. Il prezzo del petrolio ha comunque reagito negativamente e ha lasciato sul campo più del singolo punto percentuale. (Money.it)

Prezzo del petrolio: che succede oggi? Il prezzo del petrolio ha bruciato più di 4 punti percentuali nel corso della giornata, ma oggi le cose sono nuovamente cambiate. (Money.it)