Al Quirinale la firma del trattato con la Francia: gli arrivi di Draghi e Macron

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La Stampa INTERNO

Un accordo che ricalca quello sancito nel 2019 tra la Francia e la Germania per potenziare l’azione internazionale dell’Unione europea e che guarda anche a Berlino e al «dopo Merkel».

Un’agenda comune sui grandi temi e le priorità condivise, dalla difesa europea al tema dei migranti, dalla transizione digitale alle questioni ambientali, senza dimenticare il fronte economico e le regole del Patto di stabilità. (La Stampa)

Su altri giornali

E’ un trattato che unisce due paesi fondatori dell’unione europea che condividono l’impegno per la costruzione del grande progetto europeo. Un rapporto più forte tra Italia e Francia contribuisce a costruire una Unione Europea più forte, tanto più necessaria oggi di fronte a sfide che solo un’Europa più integrata può affrontare, come la crisi pandemica ha messo in luce”. (Sardegna Reporter)

Il legame appare talmente forte che in Germania, dove la curiosità si mescola all’ansia di sapere cosa accadrà quando Angela Merkel lascerà la cancelleria, l’hanno ribattezzato «Dracon». (La Stampa)

L’amicizia e i rapporti tra i nostri due Paesi si fanno così ancora più strutturati, e a rafforzarsi sarà anche tutta l’Ue. (LaPresse) – “La firma del Trattato del Quirinale tra Italia e Francia per una cooperazione rafforzata è un altro passo che muoviamo insieme in un percorso comune. (LaPresse)

Dopo la firma del “Trattato tra la Repubblica Italiana e la Repubblica Francese per una cooperazione bilaterale rafforzata” al Quirinale, rilasciano dichiarazioni congiunte alla stampa a Villa Madama (Corriere TV)

Insomma, un rapporto più forte tra Italia e Francia «contribuisce a costruire un'Unione europea più forte». Primo appuntamento in agenda, un incontro con Sergio Mattarella, convinto che «la firma del Trattato per una cooperazione bilaterale rafforzata» sia «un risultato importante». (il Giornale)

È evidente che interrompere, o anche soltanto indebolire l’azione del governo in carica sarebbe contrario agli interessi fondamentali del nostro paese”. (LaPresse) – “Una parte della destra coltiva l’idea di eleggere l’attuale presidente del Consiglio al Quirinale, pagando così un prezzo di ‘legittimazione europea’, per poi andare allegramente a elezioni. (LaPresse)