Morte George Floyd, migliaia di manifestanti in strada a New York: «No Justice, No Peace»

Corriere TV ESTERI

Contro il razzismo e la violenza degli agenti di Polizia, giovani e meno giovani hanno invaso le strade della città - Ansa /CorriereTv. Migliaia di newyorkesi hanno invaso le strade della città per far sentire la loro voce e la rabbia contro la violenza e la brutalità delle forze di Polizia, finite nel mirino di altrettanti americani dopo l'uccisione dell'afroamericano, George Floyd, a Minneapolis nello Stato del Minnesota (Corriere TV)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Non sono a Minneapolis, dove il 46enne ha perso la vita ma anche nella moderna New York. Un suv della polizia investe la folla manifestante nello stato di New York. (Notizie.it )

Arrivano altre immagini dagli Stati Uniti dove proseguono le manifestazioni dopo l'uccisione di George Floyd. A New York alcune persone hanno ripreso la scena di un'auto della polizia che forza un blocco e investe i manifestanti. (Il Messaggero)

Il ragazzo senza nome inizia a scappare. Le proteste dopo la morte di George Floyd continuano in molte città degli Stati Uniti.Twitter. Sono le sette di sera di sabato 30 maggio. (L'Espresso)

pic.twitter.com/W1GxEtSITt — Norbert Elekes (@NorbertElekes) May 31, 2020. New York, suv della polizia investe manifestanti pro Floyd: il sindaco apre un’inchiesta. Nel video si vede come un gruppo di persone lanci degli oggetti contro l’auto della polizia, davanti alla quale c’è una transenna. (Inews24)

Il video mostra l’auto di fronte a un gruppo di persone che lanciano oggetti contro il veicolo, davanti al quale c’era una barricata. Migliaia di persone in manette. Fino a sabato, secondo un calcolo dell’Ap, erano state arrestate complessivamente quasi 1.400 persone in 17 città Usa, di cui 533 a Los Angeles. (Ticinonews.ch)

La macchina sembra quindi voler rovesciare la barricata, investendo i manifestanti. Il sindaco Bill de Blasio ha dichiarato che l’incidente è sotto inchiesta, ma ha sottolineato che gli agenti potrebbero non aver avuto altra scelta. (Corriere del Ticino)