Fed: effetti su cripto, immobili e inflazione da conferma Powell

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Inflazione. Questo probabilmente è l'argomento più spinoso che dovrà affrontare Powell nei prossimi mesi, perché da ciò dipenderanno tutte le decisioni a scalare.

Una ventata di pessimismo questa che non si vedeva dal 1982, quando i tassi dei mutui trentennali erano arrivati al 15%.

Gli effetti verranno monitorati costantemente; se l'indice dei prezzi al consumo andrà fuori controllo, nell'estate del 2022 potrebbe arrivare il primo ritocco dei tassi

Alcuni invece credono che con Powell si prosegua sulla stessa linea tracciata da qualche mese, ovvero di restringimento dei cordoni della borsa per via dell'inflazione. (Investire.biz)

Su altre testate

Il presidente della Fed – continua Dolar – «è così influente che può far crollare o salire i mercati finanziari semplicemente pronunciando poche parole in pubblico. Le conseguenze di un errore potrebbero essere catastrofiche e provocare un aumento dell’inflazione, un ritorno alla recessione o, peggio, la Fed potrebbe dover affrontare la stagflazione, in cui si ottengono sia prezzi in aumento che un’economia fiacca». (L'Indro)

È una bella scommessa quella del presidente americano che questa settimana ha concesso a Jerome Powell - l'avvocato di centro-destra scelto da Donald Trump per guidare la Federal Reserve - altri quattro anni al timone della banca centrale più importante del mondo (La Repubblica)

Il rendimento del titolo Usa a tre mesi e' in lieve calo allo 0,051%. Questo l'andamento delle altre scadenze: Titolo a 2 anni, rendimento in calo allo 0,624%. (Borsa Italiana)

Best Buy. Zoom. Urban Outfitters. Abercrombie & Fitch. (Teleborsa) - Dopo un inizio di ottava negativo (in cui solo il Dow Jones ha chiuso sulla parità), i future USA indicano che. Atteso anche l'indice FED Richmond, che rappresenta lo stato del business nel quinto distretto manifatturiero della nazione. (Finanza Repubblica)

Gli analisti hanno quindi letto nella conferma di Powell un segnale di ritrovata indipendenza della Banca Centrale che potrebbe favorire un, seppur graduale, ritorno a politiche monetarie meno accomodanti, alla luce delle dinamiche della crescita e dell’inflazione. (Startmag Web magazine)

"Poiché appare poco probabile che la Fed, pur segnalando un avvio del ciclo di rialzi l’anno prossimo, indichi già a dicembre più di due rialzi nel 2022, l’upside del dollaro dovrebbe cominciare a ridursi, fermo restando che rimangono ancora margini di rafforzamento nel breve", aggiunge l'esperta indicando che c'è un nuovo test in tal senso con i PMI, attesi positivi Movimenti poco sotto la parità per il Dollar index che viaggia sempre la soglia di 96. (Finanzaonline.com)