"Mps, non siamo il problema ma le vittime, scioperiamo e scusate il disturbo": la lettera dei dipendenti Mps

La Repubblica Firenze.it ECONOMIA

Altri presidi nei cuori di Roma (in piazza Montecitorio), Milano (in piazza Fontana) e Bari (in piazza Aldo Moro)

Un presidio "per contrastare le ricadute occupazionali, sociali ed economiche sulla città e sull'intero territorio" e "a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori dell'indotto Mps", spiegano i sindacati.

"Avete sentito parlare della nostra banca come di un problema, noi siamo quelli che ci lavorano con dedizione, abbiamo fatto sacrifici e vediamo incerto il futuro, per questo oggi scioperiamo, siate solidali e scusate il disturbo". (La Repubblica Firenze.it)

Ne parlano anche altri giornali

"La responsabilità non è nostra ma siamo noi, lavoratrici e lavoratori del Gruppo Monte dei Paschi di Siena, a rischiare di pagarne il conto. (Toscana Media News)

Sconcerta il fatto - sottolinea e conclude il candidato del centrodestra - che prima si distrugge ignobilmente una storica banca, poi si avalla la possibilità che venga venduta ad Unicredit e quindi non si ha il coraggio di solidarizzare personalmente con chi, purtroppo, potrebbe perdere il proprio posto di lavoro. (SienaFree.it)

Quando si grida in piazza, ci si convince che a Roma qualcuno raccolga l’appello. E la richiesta, lanciata dai sindacati a fine aprile, di essere coinvolti nel dibattito sul futuro del Monte dei Paschi, sarebbe stata accolta. (LA NAZIONE)

L’ipotetico acquirente richiede infatti un ulteriore considerevole esborso di denaro pubblico per portare a termine tale operazione». Ed è proprio su Trieste, dove Mps conta una novantina di addetti, che potrebbero emergere concrete difficoltà per motivi legati alla normativa Antitrust. (Il Piccolo)

Non sappiamo per quale azienda lavoreremo, se la nostra professionalità sarà salvaguardata, se lavoreremo nella stessa città, quale mansione saremo chiamati a svolgere. settembre 2021: GRUPPO MPS IN SCIOPERO! (FIRST CISL)

Alla prova dei fatti, non ha pagato neppure la scelta di lasciare a Siena un ruolo da comprimaria. E neanche in numeri importanti, come la loro lettera di giovedì avrebbe lasciato presupporre. (Corriere Fiorentino)