Usa, sparatoria a Buffalo: almeno 10 morti. Il killer è "suprematista bianco e antisemita"

Sky Tg24 ESTERI

Il giovane ha anche pubblicato online un manifesto in cui si identificava come suprematista bianco e antisemita, seguace delle teorie della "sostituzione dei bianchi" ascolta articolo Condividi. È di almeno dieci morti il bilancio della sparatoria in un supermercato di Buffalo, nello Stato di New York.

L'aggressore, arrestato, ha anche pubblicato online un manifesto in cui si identificava come suprematista bianco e antisemita, seguace delle teorie della "sostituzione dei bianchi". (Sky Tg24 )

Ne parlano anche altre fonti

“Il massacro razzista di Buffalo riposa [sic] ai piedi di Donald Trump, Tucker Carlson e del Gop”, ha infine sottolineato Rob Reiner. (InsideOver)

E dobbiamo dirlo, non dobbiamo rimanere in silenzio perché il silenzio è complicità». «Il male ha cercato di arrivare a Buffalo, si è manifestato attraverso le persone che seguono una ideologia perversa, radicata nell’odio. (La Stampa)

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Quest'ultimo ha indicato infatti situazioni sociali e comunitarie difficili come motivo principale per tali fenomeni. "Sembra che queste cose siano diventate sempre più gravi da quando i videogiochi sono così realistici e violenti", ha detto il presentatore dell'emittente televisiva, che tuttavia non ha trovato sponda nel proprio interlocutore. (Multiplayer.it)

Il “mostro di Oslo” non indossava una tunica nera, ma era uno di noi, sneakers Adidas e jeans stretti: come avremmo potuto reagire? Per quanto riguarda le “ragioni” poste alla base del massacro, la condotta adoperata da Gendron lascia poco spazio all’immaginazione: la strage è stata motivata da motivi razziali. (Rolling Stone Italia)

Un malessere diffuso che non è collegato direttamente al suprematismo bianco e alla strage di Buffalo, ma che se unito alle teorie cospirazioniste come quella sulla “Grande sostituzione” può generare mostri Leggendo contenuti estremisti giorno dopo giorno, per due anni, l’attentatore si è convinto che «qualcosa deve essere fatto». (Tempi.it)