La scomparsa di Carla Nespolo, presidente dell'Anpi e prima parlamentare comunista piemontese

La Repubblica INTERNO

Laureata in Pedagogia, insegnante, Carla Nespolo, morta ieri a 77 anni, era nata a Novara il 4 marzo del 1943 residente ad Alessandria, è stata la prima presidente donna dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia, eletta nel novembre 2017.

Dal 1976 al 1983, Deputato della Repubblica Italiana, per due legislature.

Nelle due legislature successive, sia alla Camera che al Senato, vice-presidente della Commissione Istruzione. (La Repubblica)

La notizia riportata su altri media

“Deputata e senatrice per quattro legislature, è stata presidente dell’istituto storico della Resistenza di Alessandria e dirigente dell’Anpi, prima locale e poi nazionale. “È con grande emozione e commozione che ricordiamo Carla Nespolo, presidente nazionale Anpi, scomparsa stamani dopo una lunga malattia. (Genova24.it)

"Con immenso dolore, comunichiamo la scomparsa della nostra amatissima Presidente nazionale, Carla Nespolo". Leggi il comunicato della Presidenza e Segreteria nazionali ANPI: https://t.co/ipaplNLMTa pic. (Il Friuli)

Soprattutto, Nespolo ricorda la cugina Carla come una persona con cui condividere progetti e momenti importanti. (La Stampa)

Francesca Chiavacci e tutta l’ARCI. Vi esprimo le mie più sentite condoglianze per la perdita della Presidente Carla Nespolo. – Continuano, numerosissimi, i messaggi di cordoglio per Carla Nespolo, Presidente dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia, scomparsa domenica notte. (Radiogold)

E lo scatto che ritrae Carla Nespolo, presidente Anpi nazionale (prima volta di una donna e non partigiana) e Gianfranco Cuttica (sindaco di Alessandria della Lega), al cimitero per il 25 aprile 2020, basta a raccontare tutto. (La Stampa)

Abbiamo parlato molto, proprio durante il confinamento imposto dalla pandemia, di quanto importante era fare una grande campagna politica per il tesseramento. Carla è stata una grande partigiana, dell’epoca presente, che ha bisogno come del pane di una società partigiana. (Il Manifesto)