Il no di Erdogan all'ingresso nella Nato di Svezia e Finlandia mette contro Usa e Turchia

AGI - Agenzia Italia ESTERI

Il secco no all'ingresso nella Nato di Svezia e Finlandia da parte del presidente turco Recep Tayyip Erdogan rischia di creare una spaccatura all'interno dell'Alleanza e crea tensione nei rapporti tra Ankara e Washington.

Alla netta opposizione del leader turco, ribadita ieri, ha subito risposto il presidente americano Joe Biden, garantendo il totale sostegno degli Usa all'ingresso dei Paesi.

Tuttavia è Erdogan a condurre il gioco ora, un gioco in cui il no all'ingresso di Svezia e Finlandia rappresenta l'ultima carta giocata dal presidente turco e lascia l'iniziativa in mano al collega americano Biden

Ora Erdogan alza il tiro e forte del secondo esercito all'interno dell'Alleanza, della posizione strategica della Turchia e dell'importanza del canale di dialogo aperto con Mosca mette il veto all'allargamento. (AGI - Agenzia Italia)

Su altre fonti

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La Turchia ostile verso Svezia e Finlandia. Per molti osservatori le parole ferme e decise di Erdogan appaiono come una linea rossa invalicabile, determinata dalla distanza ideologica e geopolitica che la Turchia ha spesso dimostrato dal resto dell’Occidente. (Il Primato Nazionale)

witter POTUS. Per la prima volta in 45 anni gli Usa crescono più della Cina - Lo ha detto Joe Biden in conferenza stampa congiunta a Seul con il suo omologo Yoon Suk-yeol. Il suo riferimento è a una proiezione fatta da Bloomberg, secondo cui per il 2022 il tasso di crescita media della Cina sarà più basso, per la prima volta dal 1976, di quello Usa: 2% contro 2,8% (Sky Tg24 )

Con il progressivo (ma relativo) ritiro Usa dal Medio Oriente, Erdogan sperimenta con Russia e Cina il multipolarismo “Dobbiamo sradicare il Pkk”, è la motivazione di Erdogan che con questo slogan raccoglie consensi in patria oltre il suo partito. (Start Magazine)

Ed è questo il motivo che ha spinto i Paesi Baltici e quelli dell’ex Patto di Varsavia a bussare furiosamente alla porta della Nato, finché non gli abbiamo aperto L’articolo di Stefano Magni per Atlantico Quotidiano. (Start Magazine)