Stati Uniti: frenata per i prezzi alla produzione a luglio, -0,5% m/m

Borse.it ECONOMIA

Se è la prima volta che ti registri ai nostri servizi, conferma la tua iscrizione facendo clic sul link ricevuto via posta elettronica.

Abbiamo ricevuto la tua richiesta di iscrizione.

Se vuoi ricevere informazioni personalizzate compila anche i seguenti campi opzionali

(Borse.it)

Se ne è parlato anche su altri media

Su base annua i prezzi hanno registrato un incremento del 9,8%, un valore inferiore al consensus (+10,4%) e rispetto al +11,3% del mese precedente (stima preliminare confermata) La diminuzione è attribuibile a un calo dell'1,8% dei prezzi dei beni della domanda finale. (ilmessaggero.it)

Il dato però, preannuncia un atteggiamento meno aggressivo della Fed, che probabilmente a settembre si limiterà ad un ritocco di 50 punti base anziché di 75 punti come fatto in precedenza. Dal momento che i tassi di interesse sono attualmente al 2,25-2,50%, ciò implica che basterebbe un aumento di 100 punti da qui a dicembre, di cui 50 punti già attesi per la riunione di settembre. (ilmessaggero.it)

Inflazione più moderata, ma la Fed frena non torna indietro. A dare la spinta al rialzo dei mercati c'è stata ieri la pubblicazione del rapporto sull'inflazione di luglio. L'onda lunga di un dato sull'inflazione di luglio migliore delle aspettative continua a trainare l'entusiasmo degli indici di Wall Street, che iniziano le contrattazioni di giornata sopra la parità. (Milano Finanza)

Lo ha annunciato il dipartimento del Lavoro americano. Il dato di giugno è stato rivisto da +1,1% a +1%. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Vi è stato perfino un calo nei prezzi alla produzione, anch’esso legato al calo dei prezzi energetici, soprattutto petroliferi. Rispetto al mese precedente, l’IPC è rimasto invariato, dopo aver toccato un massimo di 17 anni dell’1,3% e al di sotto delle previsioni dello 0,2%. (Scenarieconomici)

In questo contesto si attende i Fed Funds tra 3,25%-3,50% a fine anno e tra 3,75%-4% l’anno prossimo. Un dato che ha fornito già ieri la scossa ai listini globali, il cui effetto però si sta via via attenuando oggi. (Borse.it)