Virus: Covid, influenza e Rsv: l'Abruzzo alle prese con la triplendemia

ilmessaggero.it SALUTE

La stagione autunnale ha aperto le porte a tre virus, che potrebbero mandare al tappeto migliaia di abruzzesi: quella che è stata definita dagli scienziati come triplendemia, ovvero la combinazione del Covid con l'influenza e il virus respiratorio sinciziale (Rsv), è arrivata in tutt'Italia e l'Abruzzo non fa eccezione. Secondo gli esperti, dunque, non sarà un inverno semplice e il rialzo dei contagi su tutti i fronti è atteso nel periodo natalizio. (ilmessaggero.it)

Se ne è parlato anche su altri media

Ci sono gesti, pensieri e parole, prima ritenuti di uso comune, che abbiamo abbandonato. Tra pochi mesi in tutto il mondo ricorreranno i tre anni di distanza dallo scoppio della pandemia da Covid-19, che tra febbraio e marzo del 2020 ha travolto i Paesi di ogni continente, portando ad uno stravolgimento generale delle abitudini quotidiane di tutti noi. (Virgilio Notizie)

C’è una motivazione scientifica che fornisce una spiegazione a quanto si sta verificando. Debito di immunità: da cosa è dovuto? (Il Digitale)

Dall'inizio della stagione più fredda sono già due milioni e mezzo gli italiani messi ko da influenze o sindromi parainfluenzali, 760mila solo nell'ultima settimana. Di fatto, il doppio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. (Finanza Repubblica)

Ci sono i virus dell'influenza o quelli simil-influenzali che quest'anno hanno già iniziato a colpire duramente. C'è il virus respiratorio sinciziale, l'Rsv, particolarmente aggressivo nei bambini sotto i due anni d'età. (ilmessaggero.it)

E non riguarda solo il nostro Paese visto che la situazione sembra essere praticamente la medesima anche guardando fuori dai nostri confini. Cosa sta succedendo?Per dare una risposta occorre tirare fuori l'espressione "debito immunitario", usata tra i primi da alcuni studiosi francesi che nel 2021 nel Documento di posizione del Pediatric Infectious Disease Group si sono espressi sulla "mancanza di stimolazione immunitaria" dovuta alla "ridotta circolazione di agenti microbici e al ridotto assorbimento del vaccino". (ilmessaggero.it)

Di fatto, il doppio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E non riguarda solo il nostro Paese visto che la situazione sembra essere praticamente la medesima anche guardando fuori dai nostri confini. (Teleborsa)