Barcellona Pozzo di Gotto: esplode fabbrica di fuochi d’artificio, quattro morti e tre feriti

Corriere della Sera INTERNO

Secondo le prime informazioni raccolte, a provocare l’esplosione potrebbe essere stata una scintilla partita da una saldatrice.

Intorno alle quattro e mezza del pomeriggio il fragore di due esplosioni ha scatenato il panico nella zona.

Le indagini dovranno accertare cosa ha scatenato le due esplosioni, talmente potenti da essere udite anche nei comuni confinanti: Merì, Terme Vigliatore e Milazzo (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Il materiale veniva trovato dai Carabinieri in diverse parti dell’abitazione nascosto in vari ambienti e armadi probabilmente per ostacolare l’eventuale ritrovamento. 45 anni di origine campana, pregiudicato, con l’accusa di detenzione illegale di materiale esplodente e polvere da sparo per confezionamento di ordigni artigianali. (Quotidiano online)

Coinvolte in totale 13 persone. Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, diretta dal Procuratore Capo, Giovanni Bombardieri, stanno eseguendo un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale in carcere e agli arresti domiciliari e reale di sequestro preventivo nei confronti di 10 soggetti, tutti reggini, accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla produzione e al traffico di droga e di illecita detenzione, spaccio e produzione di sostanze stupefacenti. (ilreggino.it)

L’esecuzione delle odierne misure cautelari personali e reali rappresenta l’epilogo di articolate e complesse indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, coordinate dal Sostituto Procuratore DDA, Giovanni Calamita e condotte dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Reggio Calabria. (Tempo Stretto)

Elevatissima verrà mantenuta l’attenzione dei finanzieri in forza al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, affinché gravi condotte criminali della specie siano evitate o prontamente represse, attraverso mirate e penetranti attività di monitoraggio, prevenzione, controllo straordinario del territorio e di conseguenti investigazioni. (Newz.it)

L’organizzazione, secondo l’accusa, aveva una tipica struttura “piramidale”, con ruoli interni ben definiti. Alcune delle persone coinvolte sono state trasferite in carcere, per le altre sono stati disposti gli arresti domiciliari. (Quotidiano del Sud)

Così, in un’informativa delle fiamme gialle, viene definito Domenico Di Grande. Però, – scrive il gip – “hanno pertanto dato vita ad ‘una associazione ristretta e su base familiare’: si coltivano il loro orticello e ne ricavano la sostanza stupefacente da cedere a pochi ma selezionati clienti”. (Il Fatto Quotidiano)