Papa: “Immorale uso di armi nucleari”

CiSiamo.info ESTERI

“Perché la pace fiorisca tutti devono deporre le armi, soprattutto le più potenti e distruttive, come quelle nucleari.

Così come è immorale il possesso di armi nucleari.

Nucleare. “L’Italia sostiene con forza l’obiettivo di un mondo libero da armi nucleari, attraverso un approccio progressivo al disarmo che preveda il responsabile coinvolgimento di ogni Stato.

Possano le voci profetiche dei sopravvissuti di Hiroshima e Nagasaki continuare a servire da monito per noi e per le generazioni future”. (CiSiamo.info)

Su altre fonti

Il 6 agosto del 1945, ossia ben 75 anni fa, è stata sganciata una bomba atomica ribattezzata “Little Boy” sulla città giapponese Hiroshima. Nel novembre del 2019, Papa Francesco si recò nelle due città colpite con lo scopo di sensibilizzare le persone contro le armi nucleari. (Tecnoandroid)

La Pace non è delegabile, la Pace riguarda ciascuno di noi, al di là delle origini etniche, delle scelte religiose e di vita di ciascuno. “La Pace non è un valore cui appellarsi in tempi di conflitti, in tempi di guerre e distruzioni. (RavennaToday)

«Quando gli hibakusha si esprimono, la forza della loro testimonianza è incredibile», osserva Sachiko Hiraoka, che ha al suo attivo 300 presentazioni. Oltre alle registrazioni e alle testimonianze scritte, si moltiplicano le iniziative per mantenere vivo il ricordo di questa tragedia diventata universale. (Italia Oggi)

Ci fu la pace della Belle Époque fra il 1870 e il 1914 ma furono solo 44 anni, un record. Non si vedevano, dopo il lampo, feriti o squartati i brandelli insanguinati dei 93 mila che si dissolsero col primo botto. (Il Riformista)

Il Pontefice ha spiegato di avere avuto, in passato, “il privilegio di poter venire di persona nelle città di Hiroshima e di Nagasaki”. In cui ha affermato con forza che il mondo può aspirare alla pace solo senza armi nucleari. (La Luce di Maria)

L’Italia sostiene con forza l’obiettivo di un mondo libero da armi nucleari, attraverso un approccio progressivo al disarmo che preveda il responsabile coinvolgimento di ogni Stato. Questa pandemia ha raggiunto praticamente tutti: abbiamo capito che siamo tutti vulnerabili e ci rendiamo conto che la vera sicurezza deve essere, in sostanza, condivisa”. (korazym.org)