Coronavirus, il prof. Rezza: “Inizia la discesa, ma il Covid resterà tra noi”

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Se mettessimo questi dati su una curva epidemia giorno dopo giorno, vedremmo che finalmente sembra esserci una discesa.

Pubblicato da Dipartimento Protezione Civile su Martedì 7 aprile 2020. Tutti gli aggiornamenti sul CORONAVIRUS sul nostro canale TELEGRAM > > > https://t.me/covid19LiveINEWS24

Il direttore del dipartimento infettivo dell’ISS commenta i nuovi dati e la stato attuale della curva epidemiologica. (Inews24)

La notizia riportata su altri media

La suddivisione per coorte anagrafiche dei dati calabresi è la seguente: 13 casi (0-9 anni); 25 (10-19 anni); 59 (20-29 anni); 55 (30-39 anni); 115 (40-49 anni); 125 (50-59 anni); 138 (60-69 anni); 73 (70-79 anni); 63 (80-89 anni); 19 (over 90 anni) e 2 non noti. (Telemia)

E "non è detto che sia più facile riaprire un'area dove l'incidenza" del contagio è bassa. Ci sono mascherine e mascherine, che proteggono a un certo grado di filtraggio, dopodiché ci si può coprire con qualsiasi cosa. (Tiscali.it)

vedi letture. Giovanni Rezza, dirigente di ricerca dell'Istituto Superiore di Sanità ed epidemiologo, ha invitato a tenere alta la guardia nonostante l'inizio della discesa della curva epidemica in Italia: "Speriamo di assistere a una flessione, ma bisogna sempre tenere a mente che il virus resterà nella popolazione. (TUTTO mercato WEB)

Ma questo virus, è bene ricordarlo, rimarrà tra la popolazione", ha detto il professor Giovanni Rezza dell'Istituto superiore di Sanità. I test sierologici mettono in evidenza gli anticorpi, che aiutano a capire se una persona è stata esposta al virus. (Fanpage.it)

L'Istituto superiore di Sanità: "Non è una cattiva notizia". ROMA — Gli esperti la chiamano sottostima intrinseca e sarebbe determinata dal fatto che la stragrande maggioranza delle persone colpite dal coronavirus non manifesta alcun sintomo e guarisce silenziosamente, rimanendo al di fuori di ogni sistema di sorveglianza sanitaria. (Toscana Media News)

Ma aspettiamo domani o dopodomani prima di tirare un sospiro di sollievo". a cura di Cristina Pantaleoni (La Repubblica)