Sindaci grandi città: "Continuiamo a registrare i figli delle coppie lgbt"

Luce INTERNO

Sindaci italiani contro il governo: la nuova puntata. Dopo gli annunci singoli della scorsa settimana, il numero dei primi cittadini che scelgono di disobbedire alla decisione dell’esecutivo di non riconoscere i figli delle coppie omosessuali nati all’estero cresce ancora, coinvolgendo in particolare quelli delle grandi città del nostro Paese: Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Firenze e Bari. E, in una dichiarazione congiunta, affermano con forza la volontà di proseguire nella trascrizione di questi bambini all’anagrafe del paese di residenza. (Luce)

La notizia riportata su altri media

Parole della copresidente del gruppo dei Verdi/Ale nel Parlamento Europeo, la tedesca Terry Reintke, durante una conferenza stampa insieme al sindaco di Milano Giuseppe Sala in visita al Parlamento Europeo per chiedere aiuto contro lo stop alle registrazioni dei figli di coppie omogenitoriali da parte di alcuni Comuni in Italia. (L'Espresso)

Quello è un vecchio film, con svariati e inutili remake nel corso della Seconda Repubblica, e nessuno intende girarlo di nuovo. Non è il partito dei sindaci, e tanto meno vuole esserlo. (la Repubblica)

L'evento in agenda per il 12 maggio. Le associazioni Lgbt apprezzano: “Qualsiasi iniziativa è utile”. I radicali incalzano: “Registrino comunque i piccoli all’anagrafe” (La Repubblica)

"Nell’attesa di una legge, noi Sindaci ribadiamo la volontà di agire collettivamente nell’esclusivo interesse dei minori, procedendo alla trascrizione integrale dei certificati di nascita costituiti all’estero con due mamme, non riconducibili a una gestazione per altri": è quanto affermano in una dichiarazione congiunta i sindaci di 7 grandi città. (Fanpage.it)

Sulle trascrizioni dei figli delle coppie gay i sindaci tirano dritto: per il momento non si fermeranno. Anzi rilanciano: "Vogliamo assumere una iniziativa istituzionale per supportare un eventuale progetto di legge, qualora il Parlamento sia inerte". (L'HuffPost)

Ma, iniziative organizzate che vedono protagonista il centrosinistra, si levano voci critiche anche nel centrodestra, come quella del sindaco leghista di Treviso, Mario Conte, presidente dell'Anci Veneto. (l'Adige)