Usa, l'Fbi svela i primi dossier sull'11 Settembre: c'è l'ombra della mano saudita

Gazzetta del Sud ESTERI

PII aveva contatti con due sauditi, il «gregario" Omar al-Bayoumi e Fahad al-Thumairy, ritenuti due degli uomini che hanno offerto «significativo supporto logistico» ad alcuni dei dirottatori.

I documenti, così come le precedenti indagini, non arrivano a conclusioni e non stabiliscono un nesso diretto fra l’Arabia Saudita e l’11 settembre.

Si trattava di Nawaf al-Hazmi e Khalid al-Mihdhar,, ambedue a bordo del volo 77 che si è schiantato sul Pentagono. (Gazzetta del Sud)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Questo può essere visto nelle risposte a un'altra domanda posta da Levada, riguardo al sistema economico preferito dai russi. Se i russi volessero davvero tornare al prima degli anni '80, la prossima settimana si precipiterebbero tutti a votare per il Partito Comunista (L'AntiDiplomatico)

Ma nel mondo neoliberale di cui Mario Draghi è il massimo esponente internazionale, le scelte politiche devono essere occultate e trasformate in fenomeni naturali. L’economia è una fatto naturale, allo stesso modo la perdita del potere d’acquisto delle famiglie italiane, l’impoverimento e la disoccupazione sono come delle disgrazie metereologiche. (L'AntiDiplomatico)

Non solo, Kreindler parla con una certa sicurezza di telefonate intercorse tra diplomatici dell'Arabia Saudita e miliziani di Al Qaeda nei giorni precedenti all'11 settembre Il primo ad accogliere con una certa soddisfazione la svolta è uno degli avvocati dei parenti delle vittime, Jim Kreindler. (ilGiornale.it)

L’Fbi inizia a pubblicare i documenti segreti delle indagini sull’11 settembre, che confermano i sospetti riguardo l’Arabia Saudita, ma a Kristen Breitweiser non basta: «Bisogna rivelare tutto, anche sul ruolo di Iran, Emirati Arabi Uniti, Sudan, Pakistan e Qatar. (La Stampa)

A riferirne è la Cnn. Il testo esamina in dettaglio numerose connessioni e presenta testimonianze che hanno portato gli inquirenti a sospettare di Omar al-Bayoumi, studente saudita a Los Angeles considerato dall’Fbi un agente dell’intelligence di Riad. (Il Faro online)

Al-Bayoumi fingeva di essere uno studente ma secondo un'altra indagine, seguente a questa, era in realtà un agente dell'intelligence di Riad, e dette ai due terroristi aiuto «fornendo traduzioni, finanziamenti, alloggio, e piani di viaggio». (ilmessaggero.it)