Protesta e repressione in Colombia per le riforme del Governo Duque

L'HuffPost ESTERI

I principali sindacati del paese hanno convocato uno sciopero generale contro il governo e le proposte di riforma.

Da dieci giorni la Colombia è attraversata da grandi manifestazioni e proteste contro il governo conservatore di Iván Duque Márquez.

Dal 1° maggio il governo ha schierato in piazza l’esercito, mobilitando quasi 50mila militari, aumentando ulteriormente la tensione con i manifestanti

Inoltre, il governo ha annunciato un progetto di riforma del sistema sanitario, tentando di andare verso una privatizzazione. (L'HuffPost)

La notizia riportata su altri giornali

Ad alimentare le contestazioni c’è anche la durissima repressione che le forze dell’ordine hanno messo in campo fin da subito, con un bilancio ancora da verificare oltre 30 morti e più di 800 arrestati, a cui si aggiungono almeno 89 desaparecidos e 10 casi di violenze sessuali da parte della polizia. (Zazoom Blog)

La miccia che ha fatto scattare la protesta popolare è stata la riforma fiscale annunciata dal ministro delle finanze, poi costretto alle dimissioni, Alberto Carrasquilla. (ISPIonline)

Le proteste in Colombia contro l' aumento dei prezzi del gas e delle bollette nell'ambito di una riforma fiscale proposta dallo Stato, sono in corso dalla scorsa settimana "Tra il 28 aprile e il 4 maggio sono state uccise 31 persone, più di tre casi dovranno essere confermati", ha riferito l'istituto nella tarda serata di mercoledì. (Sputnik Italia)

Sono gli agenti di polizia a essere scatenati, non i manifestanti. «La pubblica sicurezza della Colombia sta ancora operando sotto le dottrine anacronistiche dell’anticomunismo, di un nemico interno. (Il Bo Live - Università di Padova)

Continuano le protese in Colombia contro il Governo di Ivan Duque Marquez e si allargano a macchia d'olio nel resto del Mondo: domani, 9 maggio, manifestazioni sono previste anche in Italia e nella fattispecie a Verona, in piazza Bra alle 16. (L'Arena)

Abbiamo bisogno della pressione della comunità internazionale, anche del governo italiano, per fermare le uccisioni di cittadini da parte dello Stato attraverso la polizia, i militari e i paramilitari”, prosegue Sanchez. (FirenzeToday)