Infarto, studio italiano scopre la complicità di un batterio intestinale

Sky Tg24 SALUTE

Nella restante parte del campione, soggetti cardiopatici a rischio di infarto compresi, gli esami non hanno riscontrato la presenza del batterio oggetto dello studio.

Sono così riusciti a dimostrare che il batterio Escherichia coli favorirebbe l’insorgenza dell’infarto, in quanto è stato rinvenuto solamente nel sangue dei soggetti con infarto acuto.

"La nostra scoperta è coerente con quella di altri ricercatori in Usa che hanno trovato diversi batteri intestinali nel sangue di pazienti infartuati”. (Sky Tg24 )

La notizia riportata su altri media

L’arrivo al Pronto soccorso e il trattamento, tanto più efficace quanto più rapido è. Solo in chi è arrivato in ospedale con infarto acuto il batterio è risultato presente, mentre era assente nel sangue di chi soffriva di malattie cardiache e nei sani. (DiLei)

E. coli è stato rinvenuto solo nel sangue dei pazienti giunti in ospedale con infarto acuto; mentre il batterio non era presente nel sangue nè di soggetti sani di controllo, nè di soggetti cardiopatici a rischio di infarto. (Gazzetta di Parma)

Si è visto anche che maggiori erano le alterazioni della permeabilità della parete intestinale dei pazienti infartuati, maggiore era la concentrazione del batterio nelle maglie del trombo. Gli esperti hanno poi studiato l'infarto su topi cui è stato iniettato il batterio intestinale e visto che anche nel modello animale il batterio si ritrova nelle maglie del trombo. (Tiscali.it)

Riferimenti: I ricercatori hanno inoltre individuato il recettore cellulare cui l'Escherichia Coli si lega per facilitare la trombosi, Toll-like receptor 4, e hanno inibito il processo trombotico favorito dall’Escherichia Coli attraverso un inibitore specifico. (La tua Etruria)

Ed è stata confrontata con quella di 50 pazienti in condizione normale (angina stabile) e di 50 soggetti di controllo. Una ricerca tutta italiana. I risultati, pubblicati sulla rivista European Heart Journal, aprono nuove prospettive terapeutiche fra le quali lo sviluppo di un vaccino che prevenga il processo trombotico. (Cronachedi.it - Il quotidiano online di informazione indipendente)

Il batterio è stato trovato solo nei pazienti con infarto acuto mentre negli altri, cardiopatici compresi, non era presente. Che relazione ci può essere tra un batterio intestinale come l’Escherichia Coli e l’infarto? (greenMe.it)