Operazione 'Pollice verde' contro traffico di droga, 10 arresti nel reggino

Il Lametino INTERNO

Disposto anche il sequestro di beni.

Alcune delle persone coinvolte sono state trasferite in carcere, per le altre sono stati disposti gli arresti domiciliari.

Altre 3 persone risultano indagate a piede libero.

L'operazione è stata chiamata in codice "Pollice verde".

Reggio Calabria - Dieci persone, accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla produzione e al traffico di droga oltre che di illecita detenzione, spaccio e produzione di sostanze stupefacenti, sono state arrestate dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria nell'ambito di un'inchiesta coordinata dalla locale procura della Repubblica. (Il Lametino)

Su altre fonti

L’organizzazione, secondo l’accusa, aveva una tipica struttura “piramidale”, con ruoli interni ben definiti. Gli arrestati, secondo l’accusa, coltivavano lo stupefacente con metodologie tecnologicamente avanzate per garantire un’eccellente qualità. (Quotidiano del Sud)

I carabinieri della sezione radiomobile della Compagnia di Reggio Calabria hanno arrestato in flagranza di reato Ernesto Monteleone, 56enne, reggino, con precedenti penali accusato di detenzione ai fini di spaccio di droga. (Gazzetta del Sud - Edizione Calabria)

45 anni di origine campana, pregiudicato, con l’accusa di detenzione illegale di materiale esplodente e polvere da sparo per confezionamento di ordigni artigianali. Alcuni di questi ordigni erano pronti per essere consegnati e addirittura la polvere da sparo rinvenuta era imballata e pronta per essere spedita a vari indirizzi sull’intero territorio nazionale. (Quotidiano online)

Alle prime luci dell’alba, gli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria hanno inflitto l’ennesimo duro colpo alla criminalità organizzata reggina, smantellando un’intera organizzazione criminale dedita a reati inerenti agli stupefacenti. (Newz.it)

L’esecuzione delle odierne misure cautelari personali e reali rappresenta l’epilogo di articolate e complesse indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, coordinate dal Sostituto Procuratore DDA, Giovanni Calamita e condotte dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Reggio Calabria. (Tempo Stretto)

Così, in un’informativa delle fiamme gialle, viene definito Domenico Di Grande. Da quel momento, avendo ormai intuito di essere nel mirino della guardia di finanza, si sono allontanati dal gruppo di Buzzan e Di Grande. (Il Fatto Quotidiano)