Anche il NYT si dissocia dalle mire belliche della NATO

L'AntiDiplomatico ESTERI

Si nota che quello del Nyt è un grido di vittoria, non certo un cedimento a Putin.

Il comitato editoriale del New York Times, organo di riferimento del partito democratico, chiede a Biden di chiudere la crisi ucraina.

“Confrontarsi con questa realtà può essere doloroso, ma non si tratta di un appeasement [col nemico].

Zelensky, oggi: solo la “diplomazia” può porre fine alla guerra ucraina

Certo, la decisione di trovare un compromesso con Mosca deve essere presa dalla leadership ucraina, continua il Nyt. (L'AntiDiplomatico)

Su altre testate

Se l’Ucraina non può vincere, come finirà questa guerra? Una uscita questa di Stoltenberg non casuale, che si va perfettamente a intersecare con il leitmotiv suonato recentemente con insistenza dalle parti di Washington e Londra: l’Ucraina può vincere questa guerra viste le difficoltà militari fin qui incontrate da parte della Russia. (Money.it)

Il caso Quell'editoriale del New York Times che ha fatto arrabbiare Kiev. (Corriere del Ticino)

A fare da sfondo, le divergenze di vedute tra Langley, Pentagono e Casa Bianca su come affrontare la principale minaccia alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti di questa epoca: la transizione multipolare. (InsideOver)

Avendo gli Stati Uniti deliberato uno degli aiuti più consistenti a una nazione in […] Il titolo di un articolo del comitato editoriale del prestigioso quotidiano, pubblicato il 18 maggio, è lapidario: “La guerra in Ucraina si sta complicando e l’America non è pronta”. (Il Fatto Quotidiano)

Che la vedrà conquistare nella migliore delle ipotese quella striscia di territorio che collega la Crimea al Donbass. E l’annuncio dell’imposizione della legge marziale in Russia sarebbe, secondo diversi think tank un segnale da prendere in considerazione in tal senso (InsideOver)

I realisti, come Mearsheimer, sostengono di sapere che Putin non avesse programmi così ambiziosi, non è però chiaro quali fossero in realtà. Chiunque rifletta con spirito di realismo alla situazione è obbligato a rendersi conto che oggi non esiste ancora una strada aperta per un negoziato fra le due parti del conflitto sul campo. (Il Riformista)