Johnson lascia, ma la guerra per l’anima dei Tories prosegue

Nicola Porro ESTERI

Chi riuscirà a unire i Tories?

Difficile, oggi, fare pronostici su chi sarà in grado di unire il partito.

Johnson lascia, dunque, ma non è chiaro a chi, né come il nuovo leader Tory gestirà l’emergenza inflazione, il carovita, la questione relativa al protocollo nordirlandese e anche quella scozzese.

Lui non è mai stato un uomo per unire le varie anime dei Tories

La volontà del partito è chiara, ha detto fuori da Downing Street, dove resterà fino ad ottobre, tra i mugugni del gruppo parlamentare Tory. (Nicola Porro)

Su altre fonti

Nel 2019 arrivò secondo dietro a Johnson nella corsa per la leadership del partito. L'annuncio delle dimissioni di Boris Johnson come leader dei Conservatori, apre la corsa al successore che diventerà capo del partito e primo ministro. (Adnkronos)

Le scuse del premier arrivano a ridosso delle doppie dimissioni che hanno colpito il suo governo dopo l'addio del Cancelliere dello Scacchiere Rishi Sunak e il ministro della Salute Sajid Javid. Johnson aveva già subìto pressioni per spiegare ciò che sapeva sulle precedenti accuse contro Pincher: pochi minuti prima dell'annuncio delle dimissioni di Javid e Sunak, Johnson ha dichiarato che Pincher avrebbe dovuto essere licenziato dal governo a causa di un precedente del 2019 (Corriere TV)

Ha anche salvato la Gran Bretagna dal partito laburista radicale di Jeremy Corbyn. In particolare, non aveva idea di come capitalizzare la Brexit e trasformare la Gran Bretagna in una potenza economica insulare. (Milano Finanza)

"E' ora chiara la volontà dei deputati del Partito conservatore che ci sia un nuovo leader di partito e quindi un nuovo primo ministro. Nel frattempo, Johnson era rimasto isolato, nessuno era disposto ad accettare le posizioni ministeriali da lui offerte, lasciando di fatto il paese ingovernabile. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Arriva al capolinea la premiership britannica di Boris Johnson, che ricevette l'incarico di formare un governo da "Her Majesty" il 24 luglio 2019. Una storia fonte di grandi imbarazzi e polemiche contro il governo Johnson (ilmattino.it)

“Peccato che siano gli stessi che oggi gioiscono per le dimissioni del premier britannico Boris Johnson Meloni: il tifo della sinistra contro Johnson è pietoso. (Secolo d'Italia)