Terremoto in Turchia e Siria di 7.9: oltre 500 morti

La Gazzetta dello Sport INTERNO

Un devastante terremoto con magnitudo 7.9 della scala Richter ha colpito nella notte tra il 5 e il 6 febbraio la Turchia e la Siria nord-occidentale. Le scosse sono state avvertite nei paesi vicini come il Libano dove la terra ha tremato per 40 secondi e fino alla Grecia. La situazione è drammatica con oltre 300 in Siria con 600 feriti e 200 in Turchia. In strada ci sono solo macerie. In Turchia il ministero dell'Interno ha invitato la popolazione a limitare l'uso dei cellulari per non portare al collasso la rete di comunicazione. (La Gazzetta dello Sport)

Ne parlano anche altre testate

Quelli che erano registrati con l’app dell’Unità di crisi sono stati chiamati personalmente tutti e abbiamo riscontri positivi. (LaPresse) – “Nella zona più gravemente colpita, dove c’è stato il terremoto più forte, ci sono 21 italiani, li abbiamo raggiunti tutti e non risulta che siano in pericolo. (LaPresse)

A seguito delle fortissime scosse di terremoto nella notte il ministero dello sport ha decretato lo stop di tutte le manifestazioni sportive nel Paese (La Gazzetta dello Sport)

Mentre ci stringiamo a quanti sono stati colpiti da questa calamità, auspichiamo che la macchina della solidarietà internazionale si metta subito in moto per garantire una rapida ricostruzione”. Così il Cardinale Matteo Zuppi, Presidente della CEI e Arcivescovo di Bologna in una nota in merito al sisma che ha colpito la Turchia e la Siria, con oltre mille morti (LaPresse)

Il castello di Gaziantep è stato ora distrutto dal forte terremoto che lunedì 6 febbraio ha colpito il sud est della Turchia e il nord della Siria. La struttura, costruita dai romani nel terzo secolo d. (Virgilio Notizie)

“Siamo pronti a fornire l’assistenza necessaria dopo il terremoto”: le parole di cordoglio inviate a Recep Tayyip Erdogan e al suo popolo da Vladimir Putin e da Volodymyr Zelensky si sovrappongono. (Il Fatto Quotidiano)

Lo comunica la Casa Bianca in una nota. Washington (Usa), 7 feb. (LaPresse)