Per la Libia mini accordo: tregua e embargo contro le armi

Avvenire ESTERI

La foto di gruppo dei leader che hanno partecipato domenica alla Conferenza di Berlino sulla Libia - Ansa. COMMENTA E CONDIVIDI. . . . . . La strada per la pace in Libia è ancora molto lunga: a Berlino domenica è stato compiuto un primo passo.

Hanno costretto Merkel e i suoi sherpa a fare la spola per strappare l'unica concessione della giornata, un comitato militare dei 5+5 per monitorare la tregua. (Avvenire)

Ne parlano anche altri media

La conferenza di Berlino sulla Libia ha svolto un ruolo importante nel sostenere gli sforzi delle Nazioni Unite per risolvere la crisi, ha affermato la cancelliera tedesca Angela Merkel. La Merkel ha inoltre riferito che i partecipanti alla Conferenza hanno concordato di non fornire assistenza alle parti in conflitto in Libia per salvaguardare la tregua. (Sputnik Italia)

Dichiarazione approvata a Berlino Libia, Merkel: "Tutti d'accordo su soluzione politica ed embargo armi" "Non abbiamo risolto tutti i problemi, ma tutti hanno collaborato in modo costruttivo", dice la cancelliera durante la conferenza stampa finale. (Rai News)

E a riportare il tema all’attenzione di tutti i leader internazionali e, in particolare, del governo italiano, è il portavoce dell’autoproclamato esercito nazionale libico del generale Khalifa Haftar. Proprio rivolgendosi a Erdogan, al Mismari si è riferito ai mercenari siriani trasferiti dalla Turchia all’ovest della Libia nelle ultime settimane a difesa del governo di Sarraj. (Fanpage.it)

Ad est, il parlamento è eletto dal popolo, che sostiene l'Esercito Nazionale Libico guidato dal maresciallo Khalifa Haftar. Anche il presidente russo Vladimir Putin e il Presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte parteciperanno alla conferenza. (Sputnik Italia)

La foto di rito tra i partecipanti al vertice di Berlino sulla Libia. VERSO UNA PRESENZA INTERNAZIONALE? Parlando del vertice tedesco l’inviato si è detto ottimista anche sulla possibilità che la «tregua si trasformi in cessate il fuoco». (Lettera43)

Per quello che io ricordo - ha aggiunto - lo stato del dialogo è molto migliore di due o tre anni fa». DALL’INVIATA A BERLINO. (La Stampa)