Nuove limitazioni contro peste suina: stop anche a trekking, pesca e mountain bike

Radiogold INTERNO

L’ordinanza riguarda i 114 Comuni tra Piemonte e Liguria all’interno della zona considerata infetta

Sono escluse solo le attività connesse alla salute, alla cura degli animali detenuti e delvatici nonché alla salute e alla cura delle piante.

– Non sarà possibile raccogliere funghi e tartufi, pescare, fare trekking e mountain biking oltre a ogni attività che “prevedendo l’interazione diretta o indiretta con i cinghiali infetti o potenzialmente infetti, comportino un rischio per la diffusione della malattia“. (Radiogold)

Ne parlano anche altre fonti

La vigilanza sull'applicazione delle misure introdotte è assicurata dai servizi veterinari delle Aziende sanitarie locali territorialmente competenti in collaborazione con le forze dell'ordine. L'ordinanza nel dettaglio. (Sky Tg24 )

"Sono escluse - si legge nell'ordinanza - le attività connesse alla salute, alla cura degli animali detenuti e selvatici nonché alla salute e cura delle piante, comprese le attività selvicolturali". La durata prevista è di sei mesi. (SanremoNews.it)

Sono 36 i Comuni liguri interessati dall’ordinanza, emanata ieri sera dai ministri della Salute Roberto Speranza e delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, che impone il divieto di ogni attività venatoria – salvo la caccia selettiva al cinghiale – nella zona stabilita come infetta da peste suina africana. (Bizjournal.it - Liguria)

Nell’area sono altresì vietate la raccolta dei funghi e tartufi, la pesca, il trekking, il mountain bike e le altre attività di interazione diretta o indiretta coi cinghiali infetti. E’ tuttavia ammessa la caccia di selezione al cinghiale come strumento per ridurre la popolazione in eccesso e rafforzare la rete di monitoraggio sulla presenza del virus qualora autorizzata dai servizi regionali competenti. (Blitz quotidiano)

Foto di JamesDeMers da Pixabay. Allarme peste suina africana. La peste suina africana colpisce soprattutto suini e cinghiali e ha un grande potenziale di diffusione. (METEO.IT)

I servizi regionali competenti possono comunque autorizzare, su motivata e documentata richiesta, lo svolgimento delle attività vietate sulla base della valutazione del rischio da parte del CEREP (Centro di referenza nazionale per lo studio delle malattie da pestivirus e da asfivirus). (Cronache Ponentine)