Peste suina africana, 6 mesi di lockdown nei boschi di 144 Comuni italiani

Liguria Oggi INTERNO

Genova – La diffusione della peste suina africana è un grave rischio per la produzione di insaccati e carni suine italiane e lo Stato ha deciso di istituire ben sei mesi di “zona rossa” per i boschi di ben 144 Comuni Italiani.

Resta da chiarire come si impedirà ai cittadini di entrare nei boschi di 144 comuni italiani con la carenza di personale addetto alla sorveglianza di enormi spazi aperti e privi di recinzioni. (Liguria Oggi)

Se ne è parlato anche su altre testate

Resta comunque possibile per le regioni “autorizzare la caccia di selezione sulla base di una valutazione tecnica che tenga conto della natura dell’attività e dellespecifiche caratteristiche dell’area coinvolta“ smaltimento dei visceri, contaminazione ambientale, limitazione dell’uso dei cani), per il quale sarebbe opportuno intraprendere specifici percorsi formativi e informativi“. (Armi e Tiro)

I servizi regionali competenti possono comunque autorizzare, su motivata e documentata richiesta, lo svolgimento delle attività vietate sulla base della valutazione del rischio da parte del CEREP (Centro di referenza nazionale per lo studio delle malattie da pestivirus e da asfivirus). (Cronache Ponentine)

Divieto di caccia, salvo quella selettiva al cinghiale, ma non solo: anche di pesca, raccolta funghi e tartufi, trekking, mountain bike e altre attività di interazione diretta o indiretta con i cinghiali infetti. (SanremoNews.it)

La storia della peste suina e la sua presenza in Italia. Cosa si sa della peste suina? Foto di JamesDeMers da Pixabay. Allarme peste suina africana. (METEO.IT)

Dall’ordinanza sono inoltre escluse “le attività connesse alla salute, alla cura degli animali detenuti e selvatici nonché alla salute e cura delle piante, comprese le attività selvicolturali”. (Bizjournal.it - Liguria)

La vigilanza sull’applicazione delle misure è assicurata dai Servizi veterinari delle Aziende sanitarie locali territorialmente competenti in collaborazione con le Forze dell’ordine” Nell’area sono altresì vietate la raccolta dei funghi e tartufi, la pesca, il trekking, il mountain bike e le altre attività di interazione diretta o indiretta coi cinghiali infetti. (Blitz quotidiano)