Generali, Caltagirone si dimette dal cda

Il Sole 24 ORE ECONOMIA

Oggi il nuovo colpo di scena con le dimissioni di Caltagirone dal board delle Generali

Alla data odierna, si aggiunge, Caltagirone, direttamente o attraverso società a lui riconducibili, detiene una quota del capitale sociale di Assicurazioni Generali pari al 9,95%.

Ascolta la versione audio dell'articolo. 2' di lettura. Francesco Gaetano Caltagirone si è dimesso dal board delle Generali con effetto immediato. (Il Sole 24 ORE)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Le dimissioni di Francesco Gaetano Caltagirone, con effetto immediato e senza motivazioni ufficiali, faranno irruzione domani nella riunione del Comitato nomine. (la Repubblica)

La seconda è perché. Ed in effetti è quest’ultima la questione per leggere i movimenti nella governance del Leone, dopo che lo scontro in assemblea aveva decretato la vittoria della lista del cda uscente (e del suo sostenitore Mediobanca). (Il Piccolo)

E la compagnia annuncia un board per la sostituzione. TRIESTE Un passo indietro che in realtà potrebbe essere il preludio di un rilancio. Nella tarda mattinata di venerdì Francesco Gaetano Caltagirone si è dimesso dal cda di Generali senza che «siano state rese note» le motivazioni, secondo l’espressione utilizzata in una nota ufficiale della compagnia. (Il Piccolo)

E Piazza Affari ha accolto male l’annuncio di Francesco Gaetano Caltagirone: il primo socio privato, l’imprenditore che ha sfidato Mediobanca e il board uscente nella più importante battaglia finanziaria degli ultimi anni, lascia il consiglio di amministrazione delle Generali. (La Stampa)

I legali della compagnia triestina al lavoro, riserva sciolta forse lunedì. Luciano Cirinà, ex manager di Generali, era il candidato ceo della lista Caltagirone Poco dopo la candidatura il Gruppo lo ha licenziato e lui ha promosso una causa di lavoro. (Il Piccolo)

Ipotesi subito smentita da fonti finanziarie, che hanno ribadito come la partecipazione del gruppo Caltagirone in Generali era e resta strategica Il timore era quello che l'uscita dal consiglio anticipasse lo smobilizzo della posizione di Caltagirone. (ilGiornale.it)