CORONAVIRUS, ABRUZZO AD UN PASSO DALLA ZONA ARANCIONE

ReteAbruzzo.com INTERNO

L’elevato numero di contagi degli ultimi giorni ha portato l’incidenza settimanale dei casi ogni centomila abitanti a schizzare a quota 2.251.

Il tasso di occupazione delle terapie intensive è arrivato al 17% e mancano solo 4 pazienti per superare la soglia del 20%.

A preoccupare, oltre le soglie della zona arancione, è l’impennata del numero dei ricoveri e dei pazienti gravi: sono 338 in area medica e 32 in terapia intensiva. (ReteAbruzzo.com)

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In questo scenario, ha assunto un peso importante la diffusione della variante Omicron. Aumentano ancora i ricoveri e il tasso di occupazione dei posti letto schizza al 18% per le terapie intensive (+4%) e sale al 26% (+1%) per l'area non critica, a fronte di soglie da zona arancione rispettivamente del 20 e del 30%. (ilmessaggero.it)

Il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva è salito al 18% (il limite per la zona arancione è del 20%) mentre per l’area non critica si è arrivati al 26% (il limite per la zona arancione è del 30%). (Terre Marsicane)

Il contagio da Covid-19 in Abruzzo supera i 150mila casi dall'inizio della pandemia. Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 91524 dimessi/guariti (+667 rispetto a ieri). (Zonalocale Abruzzo)

L’enorme numero di contagi degli ultimi giorni ha portato l’incidenza settimanale dei casi ogni centomila abitanti a schizzare a quota 2.251. Zona arancione più vicina per l’Abruzzo was last modified: by (Onda Tv)

L'Abruzzo, nel secondo giorno di zona gialla, registra un balzo dei ricoveri, con un brusco aumento delle terapie intensive. Il dato sui ricoveri in area medica è passato da 216 a 338 unità nel giro di sette giorni, con un incremento pari al 56%. (AbruzzoLive.tv)

In terapia intensiva il tasso di occupazione è al 18%, un punto percentuale in più rispetto alla precedente rilevazione. L’ondata Omicron fa aumentare, in tutta Italia, sia i ricoveri nei reparti di degenza «normale» sia i letti occupati in terapia intensiva da pazienti contagiati dal Covid. (La Stampa)