Alzheimer, dopo 20 anni gli Usa approvano un nuovo farmaco. “Può rallentare decorso malattia nelle…

Il Fatto Quotidiano SALUTE

Un farmaco in grado di rallentare il decorso all’Alzheimer durante le prime fasi della malattia.

In particolare, gli oppositori si concentrano sul fatto che prima dell’approvazione del farmaco non è mai stato condotto uno studio di follow-up per confermare i benefici del farmaco per i pazienti.

L’agenzia stessa sottolinea che i dati forniti da Biogen “sono estremamente complessi e lasciano dubbi sui benefici clinici”

Si tratta del primo nuovo farmaco contro l’Alzheimer approvato dal 2003, anche se la sua autorizzazione è stata tutt’altro che condivisa. (Il Fatto Quotidiano)

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E anche Pani già guardava in questa direzione, commentando ieri sera via Twitter la notizia della luce verde di Fda al farmaco: "Ora - evidenziava - emergeranno opportunità e sfide. Lo sottolinea all'Adnkronos Salute Luca Pani, ex direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco Aifa, oggi docente alla University of Miami negli States e a Modena in Italia. (Adnkronos)

“Cosa cambia fra un coprifuoco alle 23 o alle 24 o all’una del mattino?" Adnkronos. Ristoranti e orario del coprifuoco in Italia. (Yahoo Notizie)

La Food and Drug Administration (Fda) statunitense ha autorizzato ieri l’uso dell’aducanumab, il primo farmaco specifico contro il morbo di Alzheimer. La storica autorizzazione, tuttavia, è accolta con molti dubbi dagli scienziati alla ricerca di una cura contro la malattia, che colpisce 600 mila persone in Italia e 47 milioni nel mondo. (Il Manifesto)

a Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha approvato oggi l'uso del farmaco sperimentale aducanumab per contrastare l'Alzheimer nelle sue prime fasi. Si pensa che più di 40 milioni di persone nel mondo abbiano l'Alzheimer, la maggior parte delle quali ha più di 65 anni (Ticinonline)

Secondo indiscrezioni il prezzo di terapia potrebbe arrivare a toccare la cifra di 50mila dollari l'anno. Se lo studio non ne dimostrerà l’efficacia, la Fda potrebbe ritirare il farmaco dal mercato, anche se l’agenzia lo fa raramente. (Corriere dell'Umbria)

Una sperimentazione per cui è stato importante il lavoro di ricerca del team guidato dal professore Giancarlo Logroscino, luminare barese della Neurologia, professore ordinario dell’Università degli Studi di Bari e direttore del Centro Malattie Neurodegenerative di Tricase, centro innovativo di sperimentazione e ricerca scelto per i test del farmaco. (BariToday)