Aids: Toscana, riduzione 20% nuove diagnosi nel 2018

Controradio SALUTE

Nel contesto nazionale, la Toscana è la seconda regione italiana ad avere incidenza più alta (5,6 per 100.000 residenti), preceduta dal Lazio (6,7 per 100.000 residenti).

“Molti soggetti, quindi – commenta la stessa nota -, ricevono una diagnosi di Aids avendo scoperto da poco tempo la propria sieropositività.

In Toscana, il 23% dei pazienti è già in Aids conclamato al momento della diagnosi di sieropositività”. (Controradio)

Ne parlano anche altri media

In Toscana il sistema di sorveglianza di entrambe le patologie è affidato all'Ars, che dal 2004 gestisce il Registro Regionale Aids (RRA) e dal 2009 la notifica delle nuove diagnosi di Hiv. Molti soggetti, quindi, ricevono una diagnosi di Aids avendo scoperto da poco tempo la propria sieropositività. (Toscana Media News)

‘Il virus Hiv non è mai stato fotografato e isolato’. (Adnkronos Salute) – ‘L’Hiv non causa Aids’. (Il Sannio Quotidiano)

Ma questi risultati, frutto di grandi sforzi da parte della comunità scientifica, degli attivisti, dei governi e di realtà non governative, non devono far dimenticare che la battaglia è tutt’altro che vinta. (Corriere della Sera)

Sabato 30 novembre 2019 - 11:13. Difensore civico Toscana: non abbassiamo la guardia su Aids. (askanews) – In occasione della giornata mondiale contro l’Aids (1 dicembre), Difensore civico della Toscana e Garante regionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, Sandro Vannini e Camilla Bianchi, scendono in prima linea. (askanews)

Non a caso il dato più preoccupante riguarda la trasmissione eterosessuale, schizzata all'87,8% delle nuove diagnosi". Il test gratuito messo in campo da A.Li.Sa per individuare, nella fascia 18-65 anni, il maggior numero possibile di persone sieropositive affronta solo parzialmente il problema. (LaVoceDiGenova.it)

In occasione della Giornata mondiale contro l’AIDS, indetta ogni anno dal 1988, il Primo dicembre, l’Ospedale Cotugno di Napoli si illumina di rosso. “Con questa l’iniziativa vogliamo continuare a tenere accesi i riflettori su una patologia di cui, purtroppo, si parla sempre meno”, dichiara Maurizio di Mauro, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli. (NapoliToday)