Guerra del grano: Agricoltura 4.0 può mitigare i rischi

Agenda Digitale ESTERI

Infatti, l’India non esporterà il suo grano a causa delle temperature sopra i 50 gradi Celsius.

Dunque, significa produrre di più con meno risorse: meno acqua, meno fertilizzanti (che produce la Russia), meno concime e meno mangimi per le aziende zootecniche.

Lo scenario di guerra del grano, a sua volta, avrà conseguenze devastanti: disordini politici, bambini che muoiono di stenti e persone affamate. (Agenda Digitale)

Su altri media

Crisi alimentare: il parere del Programma alimentare mondiale (WFP). Il Programma alimentare mondiale (WFP) delle Nazioni Unite, che si occupa di assistenza alimentare, ha preso in considerazione i dati relativi ai cinque anni appena trascorsi. (ZON)

Per cui si sono raccolti 36,3 milioni di tonnellate nell’anno finanziario che si chiude il 30 giugno, secondo l’Ufficio australiano delle risorse economiche agricole. (askanews) – No, non sarà l’Australia a ovviare alla carenza di grano globale innescata dalla guerra in Ucraina, che potrebbe provocare una crisi alimentare globale. (Agenzia askanews)

Senza gli scali sul Mar Nero, il mancato export soprattutto di grano e mais rischia di avere risvolti drammatici in molti Paesi del mondo che si riforniscono da qui. l blocco dei porti ucraini sta creando gravi conseguenze economiche in tutto il mondo. (Sky Tg24 )

La top 10 si conclude con Pakistan (25.247.511), Ucraina (dati riportati sopra), Germania (22.172.100) e Turchia (20.500.00). Al primo posto – è lei sì che può essere definita “granaio del mondo” – troviamo la Cina. (InsideOver)

"La più grande carestia della storia causata dalla spietata invasione della Russia in Ucraina è appena dietro l'angolo". Il mondo ha bisogno che siano liberati i porti ucraini e che il Mar Nero sia sicuro" (Adnkronos)

Merci ferme dove, da tre mesi, si combatte una guerra che uccide, genera sofferenza, impoverisce e getta in subbuglio i rassicuranti schemi della globalizzazione a cui da decenni siamo abituati, in ogni angolo del pianeta. (La Stampa)