Trattato Quirinale: Mattarella, risultato importante. Rafforza Ue

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(LaPresse) – “La firma del trattato per una cooperazione bilaterale rafforzata è un risultato importante, un testo di ampio respiro.

Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, secondo quanto si apprende durante l’incontro al Quirinale, con il presidente francese Emmanuel Macron

Un rapporto più forte tra Italia e Francia contribuisce a costruire una unione europea più forte, tanto più necessaria oggi di fronte a sfide che solo un’Europa più integrata può affrontare, come la crisi pandemica ha messo in luce”. (LaPresse)

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(LaPresse) – “La firma del Trattato del Quirinale tra Italia e Francia per una cooperazione rafforzata è un altro passo che muoviamo insieme in un percorso comune. Abbiamo a cuore il progresso del progetto europeo e l’impegno per dare il nostro contributo è massimo (LaPresse)

Lo ha detto, secondo quanto si apprende, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel corso dell’incontro al Quirinale con il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron. E’ un trattato che unisce due paesi fondatori dell’unione europea che condividono l’impegno per la costruzione del grande progetto europeo. (Sardegna Reporter)

Il legame appare talmente forte che in Germania, dove la curiosità si mescola all’ansia di sapere cosa accadrà quando Angela Merkel lascerà la cancelleria, l’hanno ribattezzato «Dracon». (La Stampa)

Dopo la firma del “Trattato tra la Repubblica Italiana e la Repubblica Francese per una cooperazione bilaterale rafforzata” al Quirinale, rilasciano dichiarazioni congiunte alla stampa a Villa Madama (Corriere TV)

Oggi, dunque, la firma del Trattato, seguita da una conferenza stampa congiunta tra i due Insomma, un rapporto più forte tra Italia e Francia «contribuisce a costruire un'Unione europea più forte». (il Giornale)

È evidente che interrompere, o anche soltanto indebolire l’azione del governo in carica sarebbe contrario agli interessi fondamentali del nostro paese”. Lo scrive l’ex premier, Massimo D’Alema, nell’editoriale per il n. (LaPresse)