Virologi contro Zangrillo. "Troppa euforia sui dati. È in atto un nuovo ciclo"

ilGiornale.it SALUTE

Come a dire: non facciamoci abbindolare da false illusioni, il virus è solo sotto traccia ma c'è.

Che, anzi, lo bacchetta in tv: «Troppa euforia, ho grandissima stima di Zangrillo ma spero che tra due mesi non debba pentirsi di aver indotto atteggiamenti poco coerenti».

Altro che ottimismo, sostengono le associazioni scientifiche capitanate da Massimo Galli, Marcello Tavio, Massimo Andreoni, Giovanni Di Perri, Claudio Maria Mastroianni e Carlo Federico Perno. (ilGiornale.it)

Ne parlano anche altri media

Alcuni parlano di seconda ondata del Coronavirus e mettono in guardia dai futuri rischi. Infine ha aggiunto: “Tutti dicono che siamo alla fine della prima ondata e attendono l’arrivo della seconda, io credo invece che il virus si possa fermare qua. (Live Sicilia)

Oltretutto ho saputo dal governatore che si è trattato di un imprenditore che è andato in giro consapevole di non stare bene”. Tutti attendono l’arrivo della seconda ondata, io credo invece che il virus si possa fermare qua”. (Baritalia News)

In un’intervista al Corriere della Sera, il Prorettore dell’Università Vita e Salute del San Raffaele di Milano Alberto Zangrillo ha fatto il punto sulla situazione coronavirus in Italia, spiegando che esso circola ancora ma è diventato meno aggressivo. (Yahoo Notizie)

In questo momento in Italia ha esaurito la sua forza letale, perché sta facendo quello che fanno tutti i virus, cioè adattarsi al suo ospite. Significa che la capacità del virus di produrre malattia è uniformemente scomparsa nel contesto nazionale. (ilovepalermocalcio.com - Il Sito dei Tifosi Rosanero)

Intervistato dal Corriere della Sera. Alberto Zangrillo, prorettore dell’Università Vita e Salute del San Raffaele di Milano, intervistato dal Corriere della Sera, ha affermato: «La capacità del virus di produrre malattia è uniformemente scomparsa nel contesto nazionale. (BlogSicilia.it)

Ancora una volta scatenando l’ira dei colleghi meno ottimisti. Gli ultimi morti in Lombardia col Covid 19 non sarebbero da ricondurre all’infezione, ma a patologie pregresse. (QUOTIDIANO.NET)