Arresti Potenza, Presidente Senato: «Paradiso era amico di Gianni Letta». Procura: «Anche Boccia si interessò alla nomina»

La Gazzetta del Mezzogiorno INTERNO

Ammetteva di avere, pertanto, chiesto alla Balducci, componente del CSM, aggiornamenti sul punto, ricevendo comunicazione che Capristo era uno dei “papabili”.

(…). Domanda: «Paradiso le ha mai parlato delle nomine cui era interessato il dottor Capristo?».

[Boccia] escludeva, tuttavia, di avere fatto pressioni in tal senso su membri del Csm e di essere intervenuto su Lotti, compagno di partito, per favorire la nomina di Capristo»

Letta mi chiese se potevo accoglierlo nel mio staff, nel frattempo, nel marzo dei 2018, sono stata eletta Presidente del Senato. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

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Determinanti le testimonianze dei pm di Trani (La Repubblica)

In carcere sono finiti l’avvocato Amara e l’agente di polizia, Filippo Paradiso. Secondo i magistrati di Potenza potrebbe spiegarsi così il modo in cui l’ex procuratore di Trani e poi di Taranto, Carlo Maria Capristo, intendeva il suo ruolo. (TRM Radiotelevisione del Mezzogiorno)

Amara, arrestato nell’ambito di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Potenza sull’ex Ilva, è stato “soggetto attivo della corruzione in atti giudiziari sia a Trani che a Taranto“. L’avvocato è pure al centro di un’inchiesta della Procura di Milano sul cosiddetto “falso complotto Eni”. (Fivedabliu)

Quest’ultimo nel 2020 è stato arrestato, per poi tornare in libertà ad agosto, nell’ambito di un’altra inchiesta per la quale è attualmente a processo per tentato concussione, falso in atto pubblico e truffa aggravata (Trani news24city)

(Adnkronos) - Arrestato l'avvocato Piero Amara. Il nome di Piero Amara venne suggerito alla famiglia Riva, si legge nell'ordinanza, ma l'indicazione venne accantonata per i guai giudiziari in cui già si trovava l'avvocato. (Tiscali.it)

L’obbligo di dimora è stato invece disposto per Carlo Maria Capristo, che è in pensione da alcuni mesi. AgenPress – Sono quattro le persone arrestate, due in carcere e due ai domiciliari, dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia nell’ambito di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Potenza, competente sui magistrati del distretto di Taranto e Brindisi. (Agenpress)